Liste d’attesa troppo lunghe, la Corte dei conti “tira le orecchie” all’Ausl

“La Corte dei conti ha criticato l’Ausl di Modena su attività e obiettivi non raggiunti in termini di riduzione delle liste d’attesa compreso il mancato utilizzo di parte dei fondi a disposizione”. A denunciarlo sono stati i consiglieri regionali di Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Pietro Vignali, presidente del Gruppo e Valentina Castaldini, consigliere questore dell’Assemblea regionale.

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“La Corte dei conti ha criticato l’Ausl di Modena su attività e obiettivi non raggiunti in termini di riduzione delle liste d’attesa compreso il mancato utilizzo di parte dei fondi a disposizione”. A denunciarlo sono stati i consiglieri regionali di Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Pietro Vignali, presidente del Gruppo e Valentina Castaldini, consigliere questore dell’Assemblea regionale.

“Nella delibera 123 del 18 settembre 2025, la sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei conti ha rilevato che l’azienda sanitaria territoriale modenese non ha raggiunto gli obiettivi stabiliti per il 2024 per i tempi di attesa. Tra le criticità che secondo i magistrati contabili non hanno consentito di ottenere la performance indicata dalla Regione Emilia-Romagna del 90 % delle prestazioni sanitarie erogate nei tempi stabiliti dalla legge – proseguono i consiglieri –  vi sono la mancata previsione dell’attività di libera professione intramoenia quale strumento eccezionale di governo delle liste d’attesa in caso di indisponibilità temporanea delle prestazioni e il mancato utilizzo di una parte consistente del Fondo Balduzzi che è destinato appunto alla copertura delle attività di riduzione delle liste di attesa”.

Tale fondo è costituito dall’accantonamento del 5% proprio dei compensi dell’attività libero professionale intramuraria dei medici. “I magistrati contabili – spiegano Vignali e Castaldini – hanno evidenziato che dei 220.047 € maturati per esso nel 2022 ne sono stati utilizzati 150.000 nel 2024. Nulla, invece, dei 223.757 € accantonati nel 2023 è risultato essere stato investito per lo scopo specifico a cui essi sono vincolati. In tutto sono 293.804 € a cui si potrebbe aggiungere l’ulteriore accantonamento di 245.158,85 €, per i quali però la Regione ha precisato alla Corte dei conti di non poter ancora fornire i dati definitivi. Certo è che se anche questi ultimi non fossero stati impiegati a dovere, si arriverebbe a oltre mezzo milione di fondi inutilizzati su Modena per una delle più gravi emergenze della sanità regionale. Un altro schiaffo per la sanità regionale e in particolare per quella modenese”.

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