Torna Pomeriggio al cinema allo Space City

Tutto pronto per la rassegna cinematografica pomeridiana di 10 film promossa dall’Università Natalia Ginzburg, che da quest’anno agevola la partecipazione degli studenti con un biglietto a prezzo speciale.

0
859

Dieci film, dieci registi e sensibilità differenti, dieci storie per un percorso che aiuta a guardare il mondo da angolazioni nuove e che, nel suo piccolo, cerca di fare del cinema uno spazio di libertà, scelta e condivisione: inizierà mercoledì 24 settembre, alle ore 15, presso il cinema Space City di Carpi, la 27esima edizione di Pomeriggio al cinema, l’apprezzatissima rassegna promossa da Università Natalia Ginzburg con il contributo della Fondazione CR Carpi e il patrocinio del Comune, divenuta ormai un appuntamento imprescindibile per centinaia di spettatori, un pubblico appassionato e fedele che apprezza di poter fruire il medium cinematografico nella condivisione di una sala piena di altri spettatori.

“Sono ben 27 anni che Pomeriggio al cinema riunisce donne e uomini davanti al grande schermo. Migliaia di persone che, nel tempo, si sono incontrate, ritrovate e conosciute in quel rito collettivo che è l’assistere a una proiezione in sala. Uno spazio – commentano le promotrici, volontarie dell’Università Natalia Ginzburg – in cui non si fa solo cultura, ma anche comunità, perché si parla e ci si confronta, si scambiano opinioni e stimoli, prima dei titoli di testa e dopo quelli di coda. Per questo, perché crediamo profondamente nel valore sociale di questa rassegna – d’altronde non ci saremmo impegnate per 27 anni a continuare a portarla avanti! E di questo ringraziamo di cuore la Fondazione CR Carpi, che ci sostiene con il proprio fondamentale contributo – e nella capacità dell’arte e della cultura di mettere in contatto le persone, che abbiamo voluto ‘aprirla’ alla partecipazione dei più giovani, che sono il futuro delle nostre comunità. Il dialogo tra le generazioni può avvenire anche grazie alla magia della Settima arte, e dunque non ci resta che aspettare mercoledì: non vediamo l’ora di cominciare”. Quest’anno, oltre agli spettatori abituali, c’è una bella novità: i promotori hanno infatti allacciato un rapporto diretto con le scuole secondarie di secondo grado (superiori) della città e dunque, nell’intento di stimolare la partecipazione delle giovani generazioni, gli studenti delle classi che hanno aderito parteciperanno alla proiezione di due film, accedendo in sala con un biglietto a un prezzo agevolato.

Anche quest’anno, inoltre, la rassegna è in collaborazione con l’associazione Al di là del muro e il Centro di Salute Mentale, con la proiezione di un film sulla tematica del disagio psicofisico  in occasione della 15esima edizione di MAT (settimana della salute mentale), mentre il mercoledì precedente la Giornata contro la violenza sulle donne è in programma un film sul tema.

Il cinema non è soltanto visione, ma anche socialità e riflessione corale: per questo le proiezioni saranno introdotte dai cinematografici Eleonora Salomone, Nico Guidetti e Massimo Bondioli, già noti al pubblico di ‘Pomeriggio al cinema’.

Tutte le proiezioni si terranno i mercoledì alle ore 15.00. Ad aprire il calendario, il 24 settembre, sarà L’orchestra stonata, del francese Emmanuel Courcol, opera delicata e intensa che riflette sull’importanza dell’ascolto, musicale ma soprattutto umano. Una commedia drammatica, sobria ed efficace, che intreccia con maestria emozione e ironia, melodramma e realismo sociale.

Il secondo appuntamento del 1° ottobre, Madame Clicquot di Thomas Napper, trasporta gli spettatori in una Francia elegante e audace di inizio ‘800: protagonista è una figura femminile fuori dal tempo, visionaria e determinata, che rivoluzionò il mondo dello champagne in un’epoca in cui alle donne poco era concesso. Un biopic ranato, capace di raccontare emancipazione ed imprenditorialità con garbo e intensità.

Il terzo film, in programma per l’8 ottobre, è la produzione franco-brasiliana Io sono ancora qui, di Walter Salles. Un intenso racconto autobiografico che esplora memoria e verità, ambientato nel Brasile degli anni ’70 sotto la dittatura militare. Una storia di resistenza, resilienza e profonda trasformazione, personale e collettiva.

Il 15 ottobre si cambia continente, l’Asia, con C’era una volta in Bhutan dell’autoctono Pawo Choyning Dorji; ambientato nel 2006, il film segue alcuni personaggi in un piccolo villaggio alle prese con cambiamenti epocali: internet, cellulari e, soprattutto, le prime elezioni democratiche nella storia del Paese. Una favola contemporanea che ci guida in una terra lontana dove il progresso si incontra e si scontra con la tradizione.

Il 22 ottobre sarà la volta de La vita da grandi, brillante commedia nostrana, esordio alla regia dell’attrice Greta Scarano. Una storia straordinaria di “autismo normale”, che narra le vicissitudini di Damiano e Margherita Tercon, due fratelli alle prese con i piccoli, grandi problemi della vita quotidiana. Un film che parla di inclusione, legami familiari, sogni e futuro: insomma di normalità.

A chiudere il mese di ottobre sarà, mercoledì 29, un film tutto statunitense, Giurato numero due, thriller giudiziario firmato da un grande maestro del cinema, il novantacinquenne Clint Eastwood. “Un’ode ragionevole al dubbio” che, dietro la tensione del processo, cela dilemmi etici profondi e questioni di coscienza che mettono alla prova il concetto stesso di giustizia.

Novembre si aprirà poi, mercoledì 5, con A Complete Unknown del regista statunitense James Mangold; biopic dedicato agli anni giovanili di Bob Dylan. Un film che va oltre la narrazione musicale per esplorare l’identità e la trasformazione personale, tra desiderio di anonimato e bisogno di espressione.

Il 12 novembre in programma Noi e loro, produzione franco-belga diretta dalle sorelle Coulin; una pellicola intimista che riflette sulle relazioni familiari, le incomprensioni e le riconciliazioni possibili. Una narrazione profonda, in cui il femminile è solo apparentemente assente. Un film politico, necessario, che affronta una delle questioni più controverse e scottanti dell’Europa attuale: la radicalizzazione dell’estremismo di destra.

È di produzione e ambientazione iraniana il titolo scelto per il 19 novembre, Il seme del fico sacro, di Mohammad Rasoulof, che aonda le radici nel cuore contraddittorio dell’Iran contemporaneo. Con uno sguardo intimo e spietato, racconta la lenta frattura all’interno di una famiglia che vive all’ombra del potere. Il femminile, qui, è resistenza silenziosa, che scardina l’ordine imposto. Un’opera che denuncia la violenza del controllo e il prezzo del silenzio.

Infine, a concludere la rassegna, il 26 novembre, sarà Finalement, una commedia francese dal sapore agrodolce che parla di seconde possibilità, un viaggio fisico e interiore: Claude Lelouch firma un film che medita su identità, finzione e memoria, proiettando se stesso nel protagonista. Un’opera lieve e malinconica, in cui il cuore guida più della ragione, tra ricordi reali e inventati, nel continuo gioco tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp