Da AVS e Partito Democratico una mozione perché il Governo italiano riconosca lo Stato di Palestina

Il documento impegna anche sindaco e Giunta a verificare e a interrompere, ove esistesse, qualsiasi collaborazione dell’ente pubblico con lo stato di Israele e con aziende impegnate a fornire supporto alle operazioni militari, fino alla cessazione delle ostilità o al riconoscimento dell’entità statale palestinese.

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Anche il centrosinistra di Carpi prende posizione nei confronti di quel che sta accadendo nella striscia di Gaza e in Cisgiordania: su impulso di AVS insieme con il Partito Democratico di Carpi, è stata depositata una mozione che chiede la Governo italiano di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, come in Europa hanno già fatto a maggio 2024 Spagna, Norvegia, Slovenia e Irlanda, e come hanno annunciato di voler fare i governi di Francia, Gran Bretagna, Germania, Finlandia, Australia e Portogallo (e come ha fatto più del 75% degli Stati delle Nazioni Unite), di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici ed economici possibili per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi e di rendersi promotore, all’interno dell’Unione Europea, di iniziative volte alla implementazione di sanzioni verso personalità e aziende israeliane e alla rimozione del blocco agli aiuti umanitari verso Gaza imposto da Israele.

La Mozione impegna inoltre sindaco e Giunta comunale a concordare un’azione comune di sensibilizzazione delle rappresentanze politiche parlamentari, supportare, sul territorio, quelle forme di azione politica nonviolenta che hanno a cuore la causa della pace e del disarmo, e verificare se sussistano collaborazioni tra il Comune e municipalità o associazioni afferenti allo Stato di Israele o che lucrino sugli insediamenti illegali in Cisgiordania e, ove ciò fosse appurato, interrompere qualsiasi rapporto con Israele e con le suddette municipalità ed associazioni fino alla fine delle ostilità e fino al riconoscimento dello Stato di Palestina.

Il portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra Corrado Gallo ha voluto commentare “Ogni piccolo gesto, anche se può risultare simbolico, è di un’importanza straordinaria davanti ad una tragedia e un’ingiustizia così palesi. La nostra comunità verrà ricordata per non aver scelto il silenzio; noi, la città del Campo di Fossoli e del Museo del Deportato, non staremo in silenzio davanti ad un genocidio trasmesso in diretta TV e sui Social. Il popolo palestinese deve veder riconosciuti i propri diritti inviolabili e sanciti dai trattati internazionali, ad avere una patria, a vivere in pace e a scegliere il proprio destino attraverso modelli democratici e di rappresentanza, questo va ribadito, in ogni sede e con tutta la nostra voce: i diritti dei palestinesi non sono in alcun modo una minaccia all’esistenza dello Stato di Israele.  Quando i nostri figli ed i nostri nipoti studieranno cosa sta accadendo a Gaza sui libri di storia non potremo nasconderci, come altri nel passato, con un “noi non lo sapevamo””

Commenta il consigliere comunale del Partito Democratico Riccardo Martino “Siamo a Carpi, ma non per questo possiamo voltare la testa o ignorare una tragedia che sta colpendo decine di migliaia di civili, bambini compresi, che hanno la sola colpa di vivere nel territorio di Gaza o della Cisgiordania. Quel che l’esercito israeliano sta compiendo è ingiustificabile, e le barbare, terroristiche azioni compiute da Hamas il 7 ottobre 2023 nei confronti della popolazione civile israeliana, che abbiamo condannato con sdegno e rabbia, e che continueremo a condannare per sempre, non possono rappresentare il lasciapassare per una risposta altrettanto barbara ed altrettanto terroristica, portata avanti attraverso l’uccisione sistematica di un numero incalcolabile di civili palestinesi, oltre che a sofferenze alla popolazione che difficilmente saranno cancellate.
Per questo è giusto che chiunque, dalla Regione ai Comuni, dalle associazioni ai singoli cittadini, faccia sentire la propria voce ed eserciti pressione sia sul Governo italiano, perché si attivi e la finisca di fingere di non vedere cosa sta accadendo, sia, indirettamente, su quello israeliano, perché cessi queste operazioni militari e tutte le operazioni che ledono la vita e i diritti di un’intera popolazione. Un giorno i nostri figli ci chiederanno cosa abbiamo fatto, mentre a Gaza si consumava un genocidio sotto gli occhi del mondo intero, a favore di telecamera e con la connivenza di parte del mondo occidentale. Non potremo rispondergli che non lo sapevamo, non vorremo rispondergli che siamo rimasti in silenzio”.

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