Il nuovo anno scolastico è alle porte ma siamo ancora in alto mare

E se all’appello in tutta la provincia mancano 3.500 supplenti, per quanto riguarda gli istituti scolastici di ogni ordine e grado di Carpi i numeri si attestano a quota 200 - 220. In provincia gli istituti privi di Dirigente sono 15 (a Carpi il Comprensivo Carpi 3), mentre quelli senza Direttore dei servizi amministrativi ammontano a 34 (a Carpi sono scoperti il Comprensivo Carpi Centro e il Carpi Nord).

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“Il nuovo anno scolastico è alle porte ma siamo ancora in alto male” denuncia Eleonora Verde, Segretaria Generale Flc Cgil Modena.

Nonostante l’avvio delle procedure sia infatti avvenuta in anticipo rispetto agli anni precedenti (già a luglio infatti si erano aperte le istanze sia per le immissioni in ruolo che per le assegnazioni provvisorie del personale docente e ata) “abbiamo assistito a una battuta d’arresto in corso d’opera e ad oggi sono ancora migliaia i posti non ancora assegnati. Il personale ata è ancora in attesa di poter compilare la procedura per la richiesta delle 15 scuole finalizzate al ruolo e il personale supplente docente e ata, che resta l’ultimo necessariamente in coda a tutte le procedure,  è in attesa di sapere se e dove lavorerà il prossimo anno scolastico”, spiega la sindacalista.

E se all’appello in tutta la provincia mancano 3.500 supplenti, per quanto riguarda gli istituti scolastici di ogni ordine e grado di Carpi i numeri si attestano a quota 200 – 220.

In provincia di Modena gli istituti privi di Dirigente sono 15 (a Carpi il Comprensivo Carpi 3), in attesa di una reggenza o dell’assegnazione di un vincitore dell’ultimo concorso, mentre quelli senza Direttore dei servizi amministrativi ammontano a 34 (a Carpi sono scoperti il Comprensivo Carpi Centro e il Carpi Nord).

“Le tempistiche non rispecchiano le necessità delle istituzioni scolastiche che partiranno a settembre senza l’organico al completo e quindi non potranno adempiere alle procedure necessarie per cominciare il nuovo anno al meglio. Non sapere dove e quale sarà la sede di servizio pone enorme problemi al personale e agli studenti: è un diritto poter conoscere in tempi adeguati quali sarà la sede lavorativa per poter organizzare la propria vita e conciliare le necessità lavorative con quelle familiari” prosegue Eleonora Verde.

Senza considerare poi il grave problema che affligge la nostra provincia rispetto al caro affitti che colpisce studenti e personale dei settori pubblici. “Più le tempistiche sono ristrette più diventa necessario accettare contratti d’affitto a prezzi proibitivi: d’altronde l’alternativa sarebbe quella di rinunciare a lavorare. Se la scuola e l’istruzione non sono l’ultima ruota del carro ma rivestono un ruolo fondamentale nel sistema sociale e culturale di un paese – conclude la sindacalista – allora non possono essere queste le modalità di agire”.

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