Aimag-Hera, ‘le Fondazioni stanno adempiendo al proprio ruolo statutario?’

Il Comitato Aimag per il territorio rivolge una domanda ai presidenti e ai consiglieri delle Fondazioni CR di Carpi e Mirandola. "Posto il ruolo che Aimag riveste per la qualità della vita delle persone che risiedono nei territori in cui le Fondazioni agiscono, non aver sostenuto un dialogo più equo tra Aimag ed Hera rientra nelle finalità di utilità sociale per lo sviluppo dei territori previste nei loro statuti?"

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Nell’ambito della vicenda Aimag-Hera, il Comitato Aimag per il territorio sollecita una presa di posizione da parte delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi e di Mirandola che detengono partecipazioni azionarie in Aimag. Di seguito il comunicato stampa riportato integralmente:

“Nel piano Hera in modo seminascosto, sommesso e silenzioso rientra un preciso ruolo delle due Fondazioni che possiedono un non indifferente 8% nella ipotetica nuova configurazione azionaria di Aimag… Si tratta della Cassa di Risparmio di Mirandola e della Cassa di Risparmio di Carpi che nel progetto appaiono come soci silenti di Aimag con il chiaro obiettivo di capitalizzare nel breve periodo ciò che la capitalistica Hera in qualche modo promette. Sì, in qualche modo perché di promesse sul vento si tratta, in quanto le azioni sono a reddito variabile e non fisso e tante ragioni possono nel breve periodo portare Hera a sostenere che i dividenti promessi non si possono distribuire per…una qualunque ipotetica crisi di mercato.

In questa prospettiva sembra che le Fondazioni, a differenza dei comuni, che in gran parte hanno abdicato al loro ruolo politico, seguano una loro razionalità di comportamento coerente con i loro fini di enti finanziari. In realtà non è proprio così. Se si volge lo sguardo alle finalità delle due Fondazioni citate riportato nei reciproci statuti si legge quanto segue:

per la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola lo statuto precisa che:

“La Fondazione persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico del territorio, nel rispetto delle tradizioni originarie e della realtà civile e sociale in cui opera”;

a sua volta per la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi lo statuto precisa che:

“La Fondazione persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, nel rispetto delle tradizioni originarie e della realtà civile e sociale in cui opera. Ispira la propria azione al bene comune in un’ottica di sostegno al territorio e alla comunità di riferimento.”

Ambedue, per loro natura, ispirano il loro ruolo a fini di utilità sociale e di promozione e sviluppo economico del territorio. Ma cos’è il territorio? È un sistema vivente composto dai soggetti che ne costituiscono la comunità nel contesto fisico e storico sul quale si cala lo sguardo. Da questo punto di vista una domanda preme per essere posta ai presidenti e ai consiglieri delle citate Fondazioni: posto il ruolo che Aimag riveste per la qualità della vita delle persone che risiedono nei territori in cui le Fondazioni agiscono, non aver sostenuto un dialogo più equo tra Aimag ed Hera rientra nelle finalità di utilità sociale per lo sviluppo dei territori previste nei loro statuti?

Certo è doveroso trovare forme di investimento che consentano alle Fondazioni di poter sostenere le tante iniziative sociali e culturali del territorio che fanno a loro capo, ma perché non farlo preservando e sostenendo con la propria esperienza il progredire di Aimag, invece di assumere un semplice ruolo capitalistico di valorizzazione del proprio capitale a breve accettando acriticamente il piano Hera?

È lecito decidere di appoggiare, seppure in modo discreto, il piano di Hera di spoliazione strategica del territorio attraverso il controllo delle decisioni strategiche di Aimag? Con le loro competenze queste strutture non possono nascondersi dietro la propaganda di una presunta crisi di Aimag smentita dall’ultimo bilancio. I comuni possono portare a proprio discapito il non essere esperti di finanza, cosa peraltro grave in sé perché si possono cercare sostegni in consulenti fidati che non possono essere le segreterie dei partiti.

Le Fondazioni no, non possono giustificare questa condotta e i consiglieri avrebbero il dovere di richiamare ai rispettivi presidenti le finalità per le quali sono nate, che certo non contemplano il ruolo assunto nel tentativo di acquisizione del controllo di Aimag da parte di Hera mascherato da rafforzamento di una partnership industriale tra le due aziende peraltro mai esistita.

 

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