Via Roosevelt, commercianti frustrati: “avevamo chiesto di salvare il Natale e invece…”

“La viabilità di via Roosevelt è nel caos, le carreggiate ridotte e la gente, avvilita, passa e va, spesso pensando che le attività adiacenti il cantiere e i relativi parcheggi non siano raggiungibili e noi soffriamo” denunciano i commercianti. L’ennesima mazzata con cui fare i conti. Una richiesta si era levata unanime tra gli esercenti quando il progetto venne presentato: che il cantiere non intaccasse il periodo precedente le festività natalizie ma l’appello è caduto nel vuoto.

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Commercianti ed esercenti di via Roosevelt, sul piede di guerra a due mesi dall’avvio del cantiere che interessa uno dei principali assi viari cittadini. I lavori di riqualificazione del tratto compreso tra via Lago di Bracciano e via Bonasi, lo ricordiamo, consistono in interventi di rimozione dell’asfalto, l’inserimento di un sistema di drenaggio che filtra le piogge, lungo 350 metri circa, la messa a dimora di alberi, il rifacimento e l’allargamento della pista ciclabile a 2.5mt, con l’introduzione del limite di velocità a 30km/h. I lavori si concentrano all’interno della carreggiata ma anche se il transito veicolare non è stato interrotto e i parcheggi davanti alle abitazioni e alle attività sono stati preservati, i disagi sono numerosi e le ripercussioni sugli esercizi gravose.

“Quando ci venne presentato il progetto – spiega Alba, titolare de La Corte dei miracoli – avanzammo con educazione varie perplessità ma nessuna delle nostre osservazioni è stata accolta. Siamo semplicemente stati informati di ciò che sarebbe accaduto senza alcuna possibilità di essere ascoltati per apportare eventuali modifiche. Questo è un intervento inutile, che nessuno voleva, e che contribuirà a rendere più difficoltoso il transito a causa del netto restringimento delle corsie, come già accaduto in altre zone della città, alla faccia del tanto osannato green. Dopo due mesi i disagi continuano a moltiplicarsi e le vendite sono in forte calo”. Via Roosevelt è una strada di grande passaggio ma ora, prosegue Alba, “la viabilità è nel caos, la carreggiata percorribile ridotta e la gente, avvilita, passa e va, spesso pensando che le attività adiacenti i lavori e i relativi parcheggi non siano raggiungibili e noi soffriamo”. Per settimane, continua, sul cantiere lavoravano “solo due persone per quattro giorni alla settimana. Sdegnata ho chiamato in comune e casualmente gli operai si sono moltiplicati e lavorano persino nel fine settimana… Il cantiere doveva decollare a settembre, poi è stato procrastinato a ottobre e ora ci ritroviamo nel periodo più importante per il commercio con il viale distrutto. L’ennesima mazzata con cui fare i conti. E’ davvero inaccettabile”. Una richiesta si era levata unanime tra gli esercizi della strada quando il progetto venne presentato: fate in modo che il cantiere non intacchi il periodo precedente le festività natalizie. “Noi siamo disposti a fare un sacrificio – aggiunge Paola, la fiorista – ma avevamo chiesto espressamente che i lavori iniziassero a gennaio o febbraio e invece con una lettera siamo stato informati che sarebbero partiti a fine ottobre”. Una scelta che mette in ginocchio il commercio: “chi percorre il viale è abituato ad alzare gli occhi dal volante per gettare un’occhiata fugace alle vetrine e fermarsi attratto da qualcosa che ha attirato la sua attenzione. Ora però col cantiere la gente è concentrata sulla guida per evitare manovre sbagliate e tanti, a causa dei restringimenti e le inevitabili code, soprattutto negli orari di punta, preferiscono svoltare nel quartiere artigianale e bypassare via Roosevelt. Non immaginavo che i disagi sarebbero stati tanti, forse un giorno ammireremo la bellezza del viale riqualificato, ma noi dobbiamo lavorare e ora, con la gente che preferisce cambiare strada e optare per negozi più facilmente raggiungibili, noi stiamo soffrendo tanto”. Soddisfatto del progetto è invece Gaetano della Tabaccheria Sassi, “ben vengano questi interventi tesi a rendere la nostra città più moderna e sicura dal punto di vista viario ma sarebbe opportuno che chi stila i progetti ne verificasse sul campo la fattibilità e le ripercussioni. Come è possibile progettare un punto di carico-scarico a 40 metri di distanza da due esercizi commerciali? Ho chiesto chiarimenti in Comune ma ad oggi non ho ancora ricevuto alcuna risposta”.

I lavori – il cui importo complessivo ammonta a 430mila euro, di cui l’11% a carico del Comune e il resto da fondi Pnrr – dovrebbero terminare nell’aprile 2025. Per sostenere le attività per i mancati introiti i nostri amministratori potrebbero pensare a dei “ristori” come fatto per i commercianti di via Roma. Una boccata di ossigeno che di certo non guasterebbe.

Jessica Bianchi

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