Non c’è lui senza… lei!

È chiaro sin dal titolo il tenore dello spettacolo di improvvisazione teatrale in programma lunedì 2 dicembre al CinePiù di Correggio (Via Riccardo Filzi, 3 – Ore 20:45, ingresso libero). Patrizia Vescogni, Federica Cavalli, Gino Andreoli e Ivan Cattini del Teatro Ottomani saranno i protagonisti di una rappresentazione che insiste sugli stereotipi di genere per riflettere con il sorriso su un tema fondamentale su cui c’è bisogno di alleanza tra generi.

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Non c’è lui senza… lei! È chiaro sin dal titolo il tenore dello spettacolo di improvvisazione teatrale in programma lunedì 2 dicembre al CinePiù di Correggio (Via Riccardo Filzi, 3 – Ore 20:45, ingresso libero). Patrizia Vescogni, Federica Cavalli, Gino Andreoli e Ivan Cattini del Teatro Ottomani saranno i protagonisti di una rappresentazione che insiste sugli stereotipi di genere per riflettere con il sorriso su un tema fondamentale su cui c’è bisogno di alleanza tra generi.

Lo spettacolo è organizzato nell’ambito di Uguali Diversi Insieme, progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna che vede Correggio comune capofila, con tutti i comuni dell’Unione,  in collaborazione con l’associazione ProdiGio, che realizza interventi nelle scuole e formazioni di docenti nelle secondarie di secondo grado con l’obiettivo di sensibilizzare il più possibile sul tema della cultura del rispetto, della parità di genere, della lotta alla violenza contro le donne.

Non c’è lui senza… lei! mette a confronto maschile e femminile, suggerisce un giusto equilibrio fra uomini e donne, nel il rispetto dell’altro, mette a confronto differenze e uguaglianze, offre spunti di riflessione che diventano storie con il sorriso sulle labbra in uno spettacolo divertente e coinvolgente per tutti.

“Si tratta di un progetto molto importante – ha dichiarato il vicesindaco di Correggio e assessore a welfare e coesione sociale Maria Chiara Oleari – nel quale Correggio e tutti i comuni dell’Unione credono molto. Riteniamo infatti fondamentale partire dalle giovani generazioni, e quindi dalla scuola, per arrivare a creare e diffondere una cultura di conoscenza dell’altro e rispetto. Una cultura che non occorre dare per scontata, ma coltivare e favorire anche attraverso manifestazioni e iniziative come questa”.

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