Spaccio ai Giardini pubblici, residenti esasperati

Un gruppo composto da giovani stranieri e dedito allo spaccio staziona da mesi nel parco dietro al teatro comunale. I ragazzi, spiega un residente, “non sono molesti nei confronti degli utenti del parco ma pur non costituendo una minaccia, mi domando come mai non si intervenga in modo maggiormente deciso. Siamo in pieno centro storico ed è sotto agli occhi di tutti che qui qualcosa non va. E’ una questione di decoro certo, ma anche di sicurezza poiché fenomeni come questi possono degenerare da un momento all’altro e diventare potenzialmente pericolosi”.

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Un gruppo composto da giovani stranieri staziona da mesi nel parco dietro al teatro comunale, esasperando i residenti di via Matteotti e via Mazzini. “Ormai li conosciamo uno ad uno e abbiamo imparato le loro tecniche. Si muovono con circospezione, vigilando, e sono una presenza pressoché costante”, spiega un residente.

E’ evidente che il gruppo sia dedito allo spaccio di sostanze, basta osservarne le dinamiche: “si scambiano cose che poi nascondono tra i cespugli, nei cestini o sotto alle automobili in sosta, per poi riprenderle quando arriva qualcuno”.

Più volte sono state chiamate le Forze dell’Ordine ma non appena si presenta una pattuglia loro “si volatizzano, come se fossero stati allertati da qualcuno, una sorta di palo che staziona nelle vicinanze, per poi ripresentarsi puntualmente una volta che l’area è di nuovo libera”. I ragazzi, specifica il residente, “non infastidiscono nessuno e non sono nemmeno molesti nei confronti degli utenti del parco ma non rappresentano certo un bello spettacolo. Ogni sera lasciano un chiaro segno del proprio passaggio, abbandonando bottiglie e spazzatura a ridosso delle panchine. Pur non costituendo una minaccia, mi domando come mai non si intervenga in modo maggiormente deciso. Siamo in pieno centro storico ed è sotto agli occhi di tutti che qui qualcosa non va. E’ una questione di decoro certo, ma anche di sicurezza poiché fenomeni come questi possono degenerare da un momento all’altro e diventare potenzialmente pericolosi”.

Jessica Bianchi

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