Sono trascorsi 46 anni da quando l’Italia dispose la chiusura dei manicomi con la legge 180 del 1978. Legge ispirata dallo psichiatra Franco Basaglia, che a Gorizia aveva rivoluzionato il metodo di cura dei pazienti restituendo loro dignità e diritti, sottraendoli alla marginalizzazione e all’isolamento. E che aveva fatto della psichiatria italiana un punto di riferimento nel mondo, anche grazie a una rete capillare di servizi territoriali. Ora il servizio rischia di essere travolto da una grave carenza di risorse economiche e umane e il pericolo si palesa in un contesto di assoluta emergenza: negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%.
Màt, la Settimana della Salute Mentale, propone oggi, giovedì 24 ottobre, alle 15.30, presso il Circolo culturale Loris Guerzoni, l’incontro La Legge Basaglia: Ieri e Oggi Tavola Rotonda: lo stato di debolezza dei presidi e delle attività che devono assicurare il diritto alla salute mentale e alle cure espone sempre più le persone con sofferenza e i loro familiari al rischio di abbandono, stigma e pratiche non rispettose dei diritti. Gli operatori, nei servizi pubblici, nelle cooperative sociali, i volontari stessi, vivono spesso condizioni difficili, di insicurezza e precarietà che si riflettono sulla qualità dell’assistenza. Così anche le esperienze più qualificate e avanzate rischiano di arretrare. Nel centenario di Franco Basaglia, la 2^ Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale – a Roma il 22 e 23 novembre – sarà un’importante occasione per discutere e decidere assieme. In previsione di quell’appuntamento, l’incontro a Carpi consentirà a operatori, utenti, familiari, cittadini, di evidenziare le contraddizioni e le possibili soluzioni da discutere nell’assemblea di Roma.