L’Italia in onda, cento anni fa la prima trasmissione radiofonica

Prende il via venerdì 18 ottobre in Auditorium A. Loria la rassegna "Non solo numeri 1924/1954/2024 - L’Italia in onda. Cento anni fa la prima trasmissione radiofonica. Trent’anni dopo esordisce la RAI" che nasce dalla collaborazione della Biblioteca Loria con l’Istituto storico della Resistenza di Modena e con l’Università per la libera età Natalia Ginzburg di Carpi.

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Pierluigi Senatore e Ruggero Po

Prende il via venerdì 18 ottobre in Auditorium A. Loria la rassegna Non solo numeri 1924/1954/2024 – L’Italia in onda. Cento anni fa la prima trasmissione radiofonica. Trent’anni dopo esordisce la RAI che nasce dalla collaborazione della Biblioteca Loria con l’Istituto storico della Resistenza di Modena e con l’Università per la libera età Natalia Ginzburg di Carpi.

Alle 18.30 di venerdì 18 ottobre per il primo appuntamento, Aldo Grasso, storico della televisione presso l’Università Cattolica di Milano e editorialista del Corriere della Sera, in dialogo con Metella Montanari dell’Istituto storico di Modena, parlerà della grande influenza che la televisione ha avuto e ha sulla cultura popolare, rappresentata soprattutto dalla sua presenza nella vita quotidiana: visione e insieme esperienza vissuta, flusso continuo di contenuti e insieme di emozioni. Settant’anni fa, come oggi.

Seguirà sabato 26 ottobre, alle 17, Buon anniversario Radio, incontro con Ruggero Po, giornalista podcaster e conduttore radiofonico, in dialogo col giornalista di Radio Bruno, Pierluigi Senatore. Un incontro organizzato dall’Università della Libera Età Natalia Ginzburg di Carpi per parlare della nascita della radio italiana nel 1924 e di come nel mondo della comunicazione di lì a pochi anni nulla sarebbe stato più come prima.

La rassegna si chiude venerdì 8 novembre con Educazione televisiva: da Alberto Manzi alla rivoluzione digitale, un incontro con Eraldo Affinati, scrittore e docente, fondatore della Scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti, in dialogo con Silvia Mantovani dell’Istituto storico di Modena, sul ruolo della televisione nella formazione dei cittadini italiani dal secondo dopoguerra e della rivoluzione digitale nella relazione educativa.

L’ingresso agli incontri è libero fino a esaurimento posti disponibili.