Quando l’arte diventa inclusiva, nascono opere uniche

Il laboratorio fotografico condiviso organizzato dal Gruppo Fotografico Grandangolo di Carpi - col supporto di Social Point di Modena (Progetto di inclusione sociale) e in collaborazione con il Centro Diurno del D.S.M. di Carpi e del Centro Formazione Professionale Nazareno di Carpi - per questa sesta edizione, ha sviluppato il tema Una Bella Domenica. Il progetto verrà esposto in occasione della XIV edizione della Settimana della salute mentale - Màt 2024 a Carpi, in Sala Duomo. Vernissage domenica 20 ottobre alle 10,30.

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Il laboratorio fotografico condiviso organizzato dal Gruppo Fotografico Grandangolo di Carpi – col supporto di Social Point di Modena (Progetto di inclusione sociale) e in collaborazione con il Centro Diurno del D.S.M. di Carpi e del Centro Formazione Professionale Nazareno di Carpi – per questa sesta edizione, ha sviluppato il tema Una Bella Domenica.  Il progetto verrà esposto in occasione della XIV edizione della Settimana della salute mentale – Màt 2024 a Carpi, in Sala Duomo.

“La domenica – spiega Danilo Baraldi, presidente del Grandangolo – è dedicata alle gite fuori porta, alla visita di monumenti e città, a farsi ritratti, in un continuo spirito di sperimentazione. Abbiamo poi voluto inserire forme espressive più manuali: con le fotografie di ritratti, di paesaggio, di monumenti, abbiamo aggiunto i disegni, le pitture, e i collage, che offrono una varietà di prospettive e stili che hanno stimolato i partecipanti a unire varie tecniche per descrivere la loro Bella Domenica. I collage finali sono stati realizzati in modo estemporaneo, facendosi attrarre dal materiale cartaceo e non solo a disposizione (assieme alle fotografie, passamanerie, gessetti, pennarelli, pastelli, carte di diversi colori e materiali, giornali e tanta colla). A volte affiancati da frasi o semplici parole… sono state create opere uniche”.

“Il laboratorio, sottolinea a sua volta Ilaria Melotti, operatrice  presso il Servizio SIL – CFP Nazareno di Carpi, “è stato per noi un viaggio esplorativo all’interno del nostro mondo valoriale ed emotivo, iniziato nel momento di progettazione e poi proseguito durante la realizzazione e la postproduzione delle immagini. In quest’ultima fase ogni partecipante ha potuto ridimensionare e ritagliare i propri scatti, arricchire il proprio database digitale, scambiare le foto con gli altri, aggiungere didascalie o citazioni e rappresentare la propria visione di una bella domenica. La fotografia ha il potere di raccontare e di suscitare emozioni in chi scatta e in chi osserva, nel nostro caso ha permesso a ciascun partecipante di condividere parti di sé e del proprio vissuto pur restando protetto dall’utilizzo della macchina fotografica, strumento di mediazione che consente a chi scatta di non sentirsi esposto in prima persona, ma che allo stesso tempo ammette quel processo di scelta che avviene nel premere il pulsante di scatto per immortale ciò che si vuole rappresentare”.

“Ci teniamo sempre a valorizzare questi progetti” – sostiene Roberta Quartieri, coordinatrice del progetto – per abbattere stigma e pregiudizio nella salute mentale e disabilità in genere. Credo fortemente nelle risorse di ogni singola persona e nel valore che queste possono dare all’interno di una comunità, che spesso ci vede un limite, mentre io ci vedo orizzonti”.

Tutti insieme, hanno collaborato, partecipato, riso, incollato e scherzato: Andrea, Beatrice, Claudia, Cristina, Daniele, Daniele, Danilo, Emanuela, Emanuela, Emiliano, Enrico, Felice, Francesca, Gabriele, Gian Luca, Giorgio, Giulia, Ilaria, Marcello, Marco, Martina, Mauro, Mauro, Milena, Paolo, Patrizia, Rita, Roberta, Sara, Valentina.

L’esperienza collettiva continuerà domenica 20 ottobre, alle 16, con Un collage in compagnia, in cui i visitatori verranno coinvolti a creare dei propri collage utilizzando i materiali a disposizione all’interno della mostra, per realizzare una propria Bella Domenica, un ulteriore viaggio all’insegna della creatività.