“A lei la parola cocchiere”, il Consiglio Comunale è uno spasso grazie ai sottotitoli

I sottotitoli generati automaticamente strappano un sorriso durante la seduta del civico consesso

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“Do la parola al cocchiere Marco Truzzi” è uno dei passaggi più divertenti della diretta del Consiglio Comunale che è diventata meno pesante da quando ci sono i sottotitoli generati automaticamente. Ingessata dai rituali e dalle procedure, la seduta del civico consesso è l’appuntamento di lavoro che, arrivati al giovedì sera, in redazione si vorrebbe evitare, anche con il collegamento da remoto: chi resta col cerino in mano trascorre tre ore che conciliano il sonno. Non che i temi non siano importanti, ma quando trattati con voce monocorde, facendo scorrere fiumi di parole, è inevitabile l’effetto soporifero.

Strappa un sorriso “la legge nazionale numero 157 del 92 che esprime il divieto di uccellone” che sta per uccellagione, seguita dall’invito ad aprire il dibattito, “chi ha la facoltà di scienze può intervenire”, ma solo “dopo la prima guerra delle dichiarazioni di voto”. E prima tocca all’assessore Luglio (Mariella Lugli) poi al consigliere Tanzanini (Bonzanini) e, infine, al consigliere Fienile (Fieni) con la mozione sui nonni vigili a cui replica il consigliere Leonardo (Di Nardo) che propone il blonding del party (‘plogging nei parchi’). E mentre l’immaginazione corre ai pensionati coi capelli sfumati e che fan festa, i sottotitoli si lanciano in arditi riferimenti geografici quando citano le partite di Treviso (‘per partito preso’) e l’esempio del Comune di Padova a Budapest centro-sinistra (a guida centro sinistra).

Niente che meriti di salire sul palco di Zelig ma più che sufficiente per alleggerire la pesantezza di uno scontro che si replica, da tempo immemorabile, a ogni seduta tra i due banchi di maggioranza e opposizione. Non basterà l’ilarità dei sottotitoli generati automaticamente a risvegliare l’interesse dei cittadini.

Sara Gelli