Badanti e caporalato, “necessaria una regolamentazione del settore”

“Molte delle risposte che servono – spiega Catia Toffanello, responsabile del settore sociale di Legacoop Estense – dovrebbero arrivare da una regolamentazione a livello nazionale, attraverso una legge sulla non autosufficienza che continua a rimanere sulla carta e senza reali finanziamenti. Oggi non è più accettabile lasciare da sole le famiglie ad affrontare situazioni di bisogno che purtroppo, talvolta, sfociano nell’emergenza. È necessario prevedere sostegni strutturali, a maggior ragione se si tiene conto delle previsioni demografiche, che indicano un progressivo e importante invecchiamento della popolazione, con il conseguente incremento dei fabbisogni socio-sanitari”.

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Catia Toffanello

“La recente inchiesta su caporalato e sfruttamento delle badanti in diversi Comuni dell’Emilia-Romagna ha portato a galla un fenomeno che, ormai da anni, colpisce anche il nostro territorio e impone di intervenire con misure concrete di contrasto, non più rinviabili”. A intervenire sul tema è Catia Toffanello, responsabile del settore sociale di Legacoop Estense. “Lo sfruttamento dei lavoratori impegnati nell’assistenza domiciliare di persone fragili e vulnerabili è operata da false imprese che non rispettano le più elementari regole del fare impresa, causando un danno ai lavoratori, alle persone assistite e alle imprese serie, cooperative e non, che lavorano con grosse difficoltà in un settore completamente deregolamentato, inquinato da una concorrenza sleale”.

“Molte delle risposte che ci servono – prosegue Toffanello – dovrebbero arrivare da una regolamentazione a livello nazionale, attraverso una legge sulla non autosufficienza che continua a rimanere sulla carta e senza reali finanziamenti. Oggi non è più accettabile lasciare da sole le famiglie ad affrontare situazioni di bisogno che purtroppo, talvolta, sfociano nell’emergenza.  È necessario prevedere sostegni strutturali, a maggior ragione se si tiene conto delle previsioni demografiche, che indicano un progressivo e importante invecchiamento della popolazione, con il conseguente incremento dei fabbisogni socio-sanitari”.

Per poter affrontare concretamente il problema, la cooperazione chiede “un reale e significativo impegno, da parte delle istituzioni locali, nel controllo di tutta la filiera che si occupa di assistenza, sia pubblica sia privata, verificando la corretta applicazione dei contratti collettivi più rappresentativi. Solo partendo dal rispetto di regole del gioco comuni è possibile creare un mercato sano e una concorrenza leale”.

Non è secondario, inoltre, il tema della formazione e qualificazione professionale. “Purtroppo – evidenzia Toffanello –  anche a causa di questi episodi molti professionisti si allontanano da questo settore. Ci troviamo davanti a un serio problema di reperimento di figure professionali in ambito sociale e sanitario, al punto che è a rischio il futuro di alcuni servizi, in particolare proprio quelli rivolti alla non autosufficienza. Per superare questo difficile momento, dobbiamo sederci a un tavolo tutti insieme – Enti locali, ASL, Terzo Settore e Sindacati – per trovare soluzioni condivise utili a un vero rilancio di un settore essenziale, come è quello della cura”.