Quando l’arte diventa un velo fra sé e l’abisso

Le opere, realizzate a quattro mani, dei due artisti di Carpi Francesco Zelotti e Nevena Ivanovic Guagliumi saranno in mostra nell’ambito di festivalfilosofia, dal 13 al 15 settembre, presso la Saletta espositiva della Fondazione Cr di Carpi in corso Cabassi, 4.

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Levigata. Piena di grazia. La cultura greca viene spesso associata all’idea di armonia e perfezione ma, un giovane Nietzsche, nel suo La nascita della tragedia, sovverte ogni cosa, teorizzando che nella cultura classica conviva in realtà un eterno conflitto tra pulsione all’infinito e senso di finitezza. Tra irrazionalità e ordine. L’armonia misurata, che Nietzsche definisce apollinea, è in realtà uno schermo dietro al quale se ne cela un’altra, dionisiaca, selvaggia e conturbante. La cultura greca sarebbe dunque in realtà intrisa di violenza e inquietudini. Del resto il saggio Sileno, seguace di Dioniso, secondo la leggenda, una volta catturato dal Re Mida e interrogato su cosa fosse più desiderabile, disse: “non essere nato, non essere, essere niente”.
All’arte apollinea e alle sue belle parvenze gli uomini si affiderebbero, secondo il filologo e filosofo tedesco, per porre un velo fra sé e l’abisso e per giungere infine all’accettazione del dolore esistenziale come fondamento nascosto della vita.

Ed è proprio partendo da questo assunto che si dipana la mostra Le belle parvenze dei due artisti Nevena Ivanovic Guagliumi e Francesco Zelotti, nell’ambito di festivalfilosofia, dal 13 al 15 settembre, presso la Saletta espositiva della Fondazione Cr di Carpi in corso Cabassi, 4.  Le opere in mostra, realizzate a quattro mani, sono fotografie in bianco e nero scattate da Francesco e che lasciano a loro volta trasparire i soggetti materici che vi giacciono al di sotto creati da Nevena. Opere stratificate su più livelli. Da indagare e comprendere per andare oltre. Un’arte, la loro, intesa come strumento di disvelamento dell’esistenza. Sì perché grattandolo via, il dolore nasconde sempre qualcosa di più profondo e accettando quell’abisso, forse, si incontrerà la serenità.

Il vernissage della mostra è sabato 14 settembre, alle 19.00, alla presenza degli artisti, con le performance musicali live di Enrico Pasini e Simone Allegretti e le letture di Maria Giulia Marri.

Jessica Bianchi