E’ stato siglato un protocollo d’intesa per rafforzare l’accoglienza e l’inclusione a favore di persone in condizione di marginalità, tra le associazioni Porta Aperta di Modena e Carpi. Un patto di alleanza che porterà in dote alla Corte dei Pio due preziosi servizi attivi da anni nella Città della Ghirlandina: un ambulatorio medico e uno sportello di Avvocato di strada. A spiegare in cosa consistono i due spazi è Alberto Caldana, presidente di Porta Aperta Modena. “Il nostro ambulatorio medico è nato a Modena ben 31 anni fa. Il nostro obiettivo non è quello di sostituirci al Servizio sanitario nazionale – chiarisce – bensì quello di aiutare le persone a potersene avvalere nel più breve tempo possibile”.
Lo spazio, aperto tutti i giorni feriali, “si rivolge a coloro che non possono usufruire del servizio di medico di base per vari motivi, dalla mancanza di una residenza, condizione indispensabile per avere il tesserino sanitario, a quella dei documenti. In base alla convenzione con l’Ausl di Modena, l’Ambulatorio è anche il punto di riferimento per le persone che hanno ricevuto il codice STP – Straniero Temporaneamente Presente”. L’ambulatorio è simile a quello di qualunque medico di Medicina generale ed è dotato di varie strumentazioni: “i 25 dottori che collaborano con noi eseguono circa 10mila visite all’anno e il loro lavoro è supportato dai volontari dello sportello legale Avvocato di strada, il cui compito è quello di accompagnare coloro che si recano in questo spazio ad avere i requisiti necessari per accedere al Servizio sanitario nazionale, attraverso l’ottenimento della residenza”, prosegue Caldana.
Sempre grazie a una convenzione con l’azienda sanitaria, “i nostri medici sono dotati di ricettario rosso e pertanto possono fare ricette e richiedere esami qualora fosse necessario. Abbiamo anche a disposizione farmaci, grazie al progetto Farmaco amico, da dispensare gratuitamente a chi ne ha bisogno”.
La maggioranza dei senza fissa dimora o di coloro che hanno perduto la residenza che si rivolgono all’Ambulatorio di Porta Aperta di Modena sono uomini di origini straniera e le patologie più frequenti che presentano sono quelle “legate a una vita trascorsa per strada e in condizioni di disagio, dalle malattie da raffreddamento a quelle causate da carenze nutrizionali ad esempio. Queste persone – sottolinea Alberto Caldana – hanno spesso problemi ai denti e agli occhi ecco perché abbiamo attivato un ambulatorio odontoiatrico e, a breve, uno oculistico”.
A Carpi, in via Don Minzoni, proprio accanto al Centro di Ascolto di Porta Aperta – che verrà implementato con uno sportello di Avvocato di strada in collaborazione con quello operante da anni a Modena – aprirà all’inizio del 2025, una sede distaccata dell’ambulatorio medico modenese. “Alcuni dei nostri 25 medici vivono a Carpi e nelle zone limitrofe e hanno già dato la loro disponibilità ma siamo certi di riuscire ad arruolarne altri”, conclude Caldana.
Jessica Bianchi