Troppo caldo in fabbrica, protestano i lavoratori in sciopero

Il picco di calore degli ultimi giorni ha fatto sì che dentro i locali aziendali si siano registrate temperature vicine ai 40 gradi, rendendo oltremodo faticoso oltre che pericoloso lo svolgimento della normale attività lavorativa.

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Dopo la Lodi di Fabbrico e la Fluid Press di Albinea anche all’Alubel di Bagnolo i lavoratori incrociano le braccia e aderiscono allo sciopero proclamato dalla RSU e dalla Fiom di Reggio Emilia per denunciare le condizioni insostenibili all’interno dei capannoni di via Torricelli.

Il picco di calore degli ultimi giorni ha fatto sì che dentro i locali aziendali si siano registrate temperature vicine ai 40 gradi, rendendo oltremodo faticoso oltre che pericoloso lo svolgimento della normale attività lavorativa.

Già nel pomeriggio di lunedì i lavoratori dell’Alubel avevano deciso di non rientrare a lavoro dopo la pausa pranzo, fermandosi in presidio davanti ai locali aziendali. “Abbiamo comunicato alla Direzione Aziendale la decisione presa dalla maggioranza degli operai in produzione nel capannone di via Torricelli di scioperare per il troppo caldo – dichiarano le RSU della Fiom Cgil – e abbiamo chiesto un incontro nel quale discutere delle possibili soluzioni da adottare per superare le prossime settimane nelle quali continuano ad essere previste temperature africane, con tassi elevatissimi di umidità”.

“Non avendo l’Azienda mai investito nel miglioramento del microclima con l’installazione di raffrescatori nei reparti produttivi, la soluzione migliore e immediatamente attuabile per tutelare la salute dei lavoratori ed evitare mancamenti, cali di pressione, svenimenti e infortuni può esser rappresentata, in questo caso specifico, dall’inizio anticipato del turno di lavoro, che permetterebbe di evitare la presenza in azienda nelle ore più calde della giornata” si legge nella nota della Fiom.