Tempio di San Nicolò, “siamo alle fasi finali del cantiere” assicura l’assessore Malvezzi

Slitta alla fine di settembre il termine del cantiere di ristrutturazione e restauro del Tempio di San Nicolò dopodiché finalmente una delle chiese più amate dai carpigiani, di proprietà del Comune di Carpi, tornerà ad aprire le porte alla cittadinanza

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Foto di Fabrizio Bizzarri

Dovevano concludersi alla fine del mese di giugno i lavori di ristrutturazione e restauro del Tempio di San Nicolò chiuso al culto dal sisma del 2012 ma qualcosa evidentemente è andato storto. A cosa è imputabile l’ennesimo ritardo? Quali sono le opere che devono ancora essere concluse prima di restituire questo prezioso gioiello di proprietà del Comune di Carpi alla cittadinanza?  Lo abbiamo chiesto a Paolo Malvezzi, assessore a Lavori Pubblici e patrimonio che assicura: “siamo ormai alle fasi finali del cantiere e l’obiettivo è quello di concludere tutto per la fine del mese di settembre e di restituire così il Tempio alla città e alla Comunità Parrocchiale di San Nicolò”. Per quanto riguarda le opere edili, prosegue l’assessore, “sono state montate le campane e successivamente verrà installato l’impianto per movimentarle. Devono essere terminate alcune opere sui campanili, la copertura di quelle parti del tetto e lo smontaggio di gru e ponteggi previsti entro la fine del mese di luglio e la pavimentazione del portico entro la fine di agosto, nonché la rimessa in pristino dell’area di cantiere. Si stanno inoltre ricollocando i mobili e gli arredi che erano stati precedentemente rimossi e catalogati. Così tutto sarà concluso entro la fine di settembre”. I lavori interni di restauro delle superfici pittoriche si stanno concludendo in questi giorni ma, aggiunge Paolo Malvezzi, “al momento non si interverrà sui transetti e sulle absidi laterali a destra e a sinistra dell’altare maggiore per i quali è stato richiesto un ulteriore finanziamento alla Regione Emilia Romagna sui fondi del sisma 2012. Quelle aree non saranno fruibili ma non incideranno sulle attività religiose. A settembre verranno poi tinteggiate le pareti del portico e i portali”.

Il costo complessivo delle opere edili sfiora i 2,5 milioni di euro coperto per la maggior parte da fondi regionale e rimborsi assicurativi mentre i costi relativi ai restauri delle parti pittoriche ammontano a poco meno di 1,4 milioni, per un investimento complessivo di quasi 4 milioni di euro.

“Si sta lavorando anche a ulteriori interventi come la rilevazione dei fumi nel sottotetto, l’impianto di riscaldamento a pedane, e uno di illuminazione… progetti in itinere e che dovranno trovare riscontro nelle risorse economiche da prevedere nei prossimi piani degli investimenti, ma che non precluderanno comunque l’utilizzo della chiesa” conclude Malvezzi.

Jessica Bianchi