Ca.Re, sono 17 i dipendenti in attesa di poter tornare al proprio lavoro

Una riapertura, quella di Ca.Re, che, lo ribadiamo, deve far rima con sicurezza, per i lavoratori e per l’ambiente, onde evitare che episodi gravi come quello del 30 settembre scorso si ripetano ancora. Incendio sulle cui cause le bocche sono ancora cucite dal momento che le indagini della Magistratura sarebbero ancora in itinere. Che il fascicolo sia finito sotto a una coltre di faldoni?

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Foto di Fabrizio Bizzarri

E’ ancora sospesa l’attività del centro di selezione e trattamento rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata da avviare a recupero Ca.Re, società costituita da Aimag S.p.A (51%) e Garc Ambiente (49%). L’impianto di Fossoli infatti, dopo il rogo che lo ha coinvolto lo scorso 30 settembre, (il quarto in dieci anni: agosto 2013, febbraio 2021, giugno 2022 e settembre 2023) riducendo in fumo 250 tonnellate di plastica, è ancora in attesa del rilascio della nuova autorizzazione ambientale allo svolgimento del servizio da parte di Arpae. Nei giorni scorsi si è conclusa la Conferenza dei servizi indetta per il riesame e dunque ora l’iter proseguirà con il sopralluogo in loco dei Vigili del Fuoco cui seguirà, a fronte di un parere positivo, il rilascio dell’agibilità da parte del Comune di Carpi affinché l’impianto possa riprendere un servizio essenziale ora interrotto, compreso il ritiro della plastica nei centri di raccolta e, al contempo, dare prospettive certe ai suoi 17 dipendenti.

Ad oggi i lavoratori di Ca.Re sono stati così ripartiti: 5 persone sono distaccate in Aimag presso gli impianti ambiente e la raccolta fino al 31 luglio mentre 1 operativo è in Special Trasporti, società del Gruppo Garc fino alla fine di luglio. I 5 impiegati amministrativi e i 6 operativi alternano invece settimanalmente cassa integrazione a presenza in base alle esigenze legate al presidio dell’impianto e alla gestione economico-amministrativa dell’attività.

Una riapertura, quella di Ca.Re, che, lo ribadiamo, deve far rima con sicurezza, per i lavoratori e per l’ambiente, onde evitare che episodi gravi come quello del 30 settembre scorso si ripetano ancora. Incendio sulle cui cause le bocche sono ancora cucite dal momento che le indagini della Magistratura sarebbero ancora in itinere. Che il fascicolo sia finito sotto a una coltre di faldoni? Da più parti intanto si vocifera che il dolo sia stato escluso ma tali indiscrezioni non hanno trovato conferme ufficiali.

Jessica Bianchi

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