La sua auto quel pomeriggio è stata sfiorata dall’albero caduto a dieci centimetri dal cofano mentre lei era al volante e aveva appena accompagnato il figlio, che ha assistito alla scena dal portone della scuola elementare di Budrione. Dopo quell’episodio del 2 maggio ha presentato un esposto al Comune di Carpi ponendo una serie di interrogativi per non far passare in sordina quello che è successo, solo perché non ci sono stati morti o feriti.
La risposta è firmata dall’Assessore del Comune di Carpi Andrea Artioli, ma soddisfa a metà perché “non specifica – afferma la madre, firmataria dell’esposto – come siano regolamentati, da parte del Comune di Carpi, i controlli del verde all’interno delle scuole di sua competenza”.
Nella risposta l’Assessore Artioli fa riferimento a “un’attività costante e ciclica di analisi, programmazione, progettazione ed esecuzione degli interventi da parte del Comune di Carpi che provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’ingentissimo patrimonio di verde pubblico compreso quello nelle aree scolastiche” classificando quanto è accaduto a Budrione come “avvenimento difficilmente prevedibile”. L’ultimo controllo, però risale al 2021, “cioè a tre anni fa. Non proprio un’attività costante e ciclica di manutenzione… E se non fosse caduto l’albero il 2 maggio quando sarebbe stato disposto il controllo di quegli alberi?”.
I residenti vicino alla scuola “mi hanno riferito di aver telefonato nel corso degli anni per far presente la pericolosità di queste piante a causa della loro altezza” ma nella risposta l’Assessore Artioli scrive di non aver ricevuto segnalazioni ma se anche fosse sono solo gli addetti ai lavori a poter diagnosticare il problema. Infatti dopo la caduta dell’albero il Comune “ha tempestivamente interpellato – si legge nella risposta – la ditta specializzata affidataria della manutenzione del verde e un tecnico abilitato ad effettuare analisi visive e strumentali specifiche”. Un altro tiglio nel cortile della scuola primaria di Budrione è stato abbattuto. “Prendo atto del loro rammarico… ma non rimane altro che affidarci alla Provvidenza…” conclude.
S.G.