Palestre a Carpi: per Diacci (Consulta dello Sport) “la situazione è drammatica”

C’è un grave malessere diffuso tra i volontari, gli atleti e le famiglie costretti a subire i disagi di questa situazione: non volendo ridurre le attività sportive le società sono costrette a dislocarle in palestre diverse con turni che fanno diventar matti i genitori

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Non è servito far risuonare l’allarme palestre più volte negli ultimi due anni: oggi “la situazione è drammatica” afferma Nilo Diacci, presidente della Consulta dello Sport dopo la riunione di fuoco di lunedì sera. “Da due anni chiediamo il piano B: soluzioni alternative che possano garantire la continuità delle attività delle società sportive anche nel momento in cui una palestra chiude per lavori di manutenzione. Non è emersa alcuna volontà da parte dell’amministrazione di lavorare in tal senso. Avevamo individuato due strutture da affittare per consentire la prosecuzione delle attività della Polisportiva Nazareno penalizzata dalla chiusura della palestra delle medie Focherini e dalla prossima chiusura del Palazzetto dello sport ma ancora non abbiamo ricevuto risposta dal Comune”.

Nilo Diacci

Quattro palestre chiuse su una decina di impianti disponibili è più o meno la metà: non volendo ridurre le attività sportive, le società sono costrette a dislocarle in palestre diverse con turni che fanno diventar matti i genitori.  L’amministrazione comunale non tiene in considerazione il grave malessere diffuso tra volontari, atleti e genitori.

“Non solo. Per risolvere il problema di dove giocare i campionati c’è chi è costretto ad andare in impianti fuori dal Comune di Carpi” aggiunge Diacci che come unica nota positiva rileva l’impegno dell’assessore Mariella Lugli a verificare la possibilità, sulla base del decreto di riforma dello sport, di coinvolgere sponsor privati disponibili a investire.

Per quel che riguarda la palestra polifunzionale sulla quale fa affidamento l’assessore allo sport Andrea Artioli, “ancora non s’è visto il disegno e non lo vedremo almeno fino a fine gennaio. Si e no sarà pronta alla fine del 2026”. E fino ad allora che si fa? Ci sono duemila studenti del Liceo Fanti che rischiano di rimanere senza palestra in considerazione degli imminenti lavori alla parete divisoria, dove andranno?

“Non c’è la volontà di comprendere la situazione e di prendere delle decisioni confermata dal fatto che nel bilancio preventivo solo il 2% delle risorse è destinato allo sport” conclude Diacci.

Sara Gelli

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