Il Canile è chiuso dopo l’ingresso del virus della Parvovirosi nella struttura

“La situazione è grave ma purtroppo il bilancio non è ancora definitivo. Cinque cuccioli sono già stati ricoverati a causa della Parvovirosi Canina, una patologia dall’alto tasso di mortalità che nei cani causa gastroenterite, ma si teme per altri quattro. Un virus estremamente contagioso e particolarmente resistente nell’ambiente esterno. Per questo motivo il Canile resta chiuso”, spiega Raffaella Benedusi, presidente del Gruppo zoofilo carpigiano, ente che gestisce il canile di via Bertuzza. Alla preoccupazione però si somma anche la rabbia perchè a portare nella struttura il virus sono stati tre cuccioli trovati nelle campagne di San Marino, in un luogo spesso teatro di abbandoni alquanto dubbi. Le ennesime vittime del business delle staffette dal Sud Italia, poi abbandonate al loro destino.

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“La situazione è grave ma purtroppo il bilancio non è ancora definitivo. Cinque cuccioli sono già stati ricoverati a causa della Parvovirosi Canina, una patologia dall’alto tasso di mortalità che nei cani causa gastroenterite, ma si teme per altri quattro. Un virus estremamente contagioso e particolarmente resistente nell’ambiente esterno. Per questo motivo il Canile resta chiuso”, spiega Raffaella Benedusi, presidente del Gruppo zoofilo carpigiano, ente che gestisce il canile di via Bertuzza. Alla preoccupazione però si somma anche la rabbia perchè a portare nella struttura il virus sono stati tre cuccioli trovati nelle campagne di San Marino, in un luogo spesso teatro di abbandoni alquanto dubbi. Le ennesime vittime del business delle staffette dal Sud Italia, poi abbandonate al loro destino. Benedusi ci aveva spiegato come fosse stata obbligata, domenica 26 novembre, ad accogliere i meticci per i quali era scattato l’isolamento onde evitare che potenziali malattie si sviluppassero all’interno della struttura, ma gli spazi sono pochi e gli ospiti numerosi e ora la Parvovirosi, che colpisce cani adulti non vaccinato ma soprattutto cuccioli, ha fatto il suo ingresso in Canile.

“Tre cani privi di vaccini consegnati da una signora avvezza a ritrovamenti a dir poco sospetti. Quando mi sono rifiutata di prenderli ha chiamato le Forze dell’ordine e a quel punto non ho avuto scelta. Le staffette illegali devono finire: questi poveri animali vengono ficcati su un furgone e costretti ad affrontare, spesso malati, viaggi lunghissimi che mettono a repentaglio la loro vita e quella degli ospiti dei canili che sono poi costretti a farsene carico”. 

Le cure in clinica sono estremamente costose e la struttura di via Bertuzza ha lanciato un appello per raccogliere fondi (https://www.gruppozoofilocarpigiano.com/donazione/?fbclid=IwAR2QdRYpprFlcRtGAErFvp2IF6Os38n8hgHEFvOMa1iT837MoJB-sxJJHGE) a cui i carpigiani stanno rispondendo con grande generosità.

Gara di solidarietà a parte però è fondamentale non alimentare il fenomeno delle staffette illegali.

Non è raro infatti che il grazioso cagnolino visto in un post sui social media non soddisfi il potenziale adottante o che presenti problemi comportamentali o sanitari e che non sia vaccinato né iscritto all’anagrafe canina e che quindi la famiglia interessata si rifiuti di tenerlo. Rifiuti che si traducono in abbandoni i quali vanno poi a pesare sui Canili, spesso già alle prese con un elevato numero di ospiti da gestire e a cui trovare una casa. Il Canile non può continuare a farsi carico delle decisioni sbagliate di altri: chi desidera adottare un cane può farlo benissimo qui, a due passi da casa. Cedere di fronte ad appelli strappalacrime lanciati via social non fa altro che contribuire ad alimentare un malcostume a cui occorre dare un freno. Per il bene di tutti, animali in primis. 

Jessica Bianchi 

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