“Temevo di non essere all’altezza e invece è stata un’esperienza straordinaria”

Ha 23 anni la carpigiana Letizia Bova. Un sorriso largo e tanta voglia di scoprire il mondo. Per Letizia, che convive con una severa disabilità visiva, è appena terminata una straordinaria avventura nel paesino di Hinterstoder, in Austria, dove ha partecipato come Camp Leader a Sound Of Music, campo internazionale targato Lions.

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A sinistra Letizia Bova

Ha 23 anni la carpigiana Letizia Bova. Un sorriso largo e tanta voglia di scoprire il mondo. Per Letizia, che convive con una severa disabilità visiva, è appena terminata una straordinaria avventura nel paesino di Hinterstoder, in Austria, dove ha partecipato come Camp Leader a Sound Of Music, campo internazionale targato Lions. Un progetto di scambio che coinvolge, tra gli altri, anche giovani non vedenti o ipovedenti. D’altronde i Lions sono da sempre conosciuti come i cavalieri della luce proprio per l’impegno profuso nel facilitare la quotidianità di coloro che hanno problemi alla vista.

Lo scopo di questi campi? Unire i popoli del mondo. I protagonisti grazie a questa esperienza infatti condividono ogni momento e creano connessioni e amicizie durature. 29 i ragazzi che hanno preso parte a Sound Of Music da ben 19 Paesi del mondo e sette i Camp Leaders, tra cui appunto Letizia, iscritta all’Unione Italiana Ciechi di Reggio Emilia e passata da “ospite” a punto di riferimento.

“Letizia – ha sottolineato il direttore del campo, l’austriaco Othmar Fetz – ha dato un contributo fondamentale nell’organizzazione ed è stata una figura preziosa per i ragazzi. Ha anche condotto un workshop sul tema della disabilità visiva nel quale ha condiviso al sua esperienza, spiegando quali sono le tecnologie e le strategie che l’aiutano nella quotidianità. Tutti i ragazzi hanno inoltre indossato delle maschere che simulavano le sue capacità visive: un momento intenso. Non abbiamo previsto delle mansioni semplificate per lei, durante i briefing giornalieri valutavamo insieme la suddivisione dei compiti”.

Entusiasta Letizia: “sono stata accolta benissimo, oltre ogni mia aspettativa. Temevo di non essere all’altezza del ruolo che mi era stato assegnato dal momento che oltre una certa distanza non vedo più e quindi mi occorreva del tempo per identificare i ragazzi ma tutto è andato bene”.

Un impegno e una costanza, quelli di Letizia Bova, che sono stati ampiamente ripagati: “nei bigliettini di saluto – sorride – quasi tutti i ragazzi mi hanno detto che ho fatto tanto per loro e si sono raccomandati di credere maggiormente nelle mie risorse. Parole che mi hanno davvero emozionata”.

Jessica Bianchi