Le opere di Emilio Isgrò in mostra a Palazzo Pio

Dal 15 settembre al 10 dicembre, Palazzo Pio si inserisce nel palinsesto di Festivalfilosofia 2023 con la mostra Emilio Isgrò - Sillogismo del cavallo che raccoglie quarantasette opere tutte inerenti al mondo della filosofia a testimoniare l’intenso rapporto avuto dal Maestro con questa disciplina a partire dagli Anni Sessanta.

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Dal 15 settembre al 10 dicembre, Palazzo Pio si inserisce nel palinsesto di Festivalfilosofia 2023 con la mostra Emilio Isgrò – Sillogismo del cavallo che raccoglie quarantasette opere tutte inerenti al mondo della filosofia a testimoniare l’intenso rapporto avuto dal Maestro con questa disciplina a partire dagli Anni Sessanta. A queste si aggiunge la serie dedicata a Pico della Mirandola con la cancellazione di venti volumi delle Conclusiones realizzata nel 2014 e in questa occasione esposta a Palazzo Pio che ha un forte legame con la famiglia del filosofo. Curata da Chiara Gatti e Marco Bazzini e prodotta dal Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio, con il contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi e la collaborazione dell’Archivio Emilio Isgrò, l’esposizione è allestita negli ambienti del loggiato di Palazzo Pio e si inserisce nel programma di Festivalfilosofia, in scena tra Modena, Carpi e Sassuolo il 15, 16 e 17 settembre 2023. Il tema di quest’anno, Parola, si allinea perfettamente alla poetica di Emilio Isgrò, un artista che della parola e della cancellatura ha fatto la sua personale espressione. Tramite il gesto (di sola apparente) rimozione, Emilio Isgrò ha ideato una formula creativa che ha scosso, al pari di Lucio Fontana o Yves Klein, il sistema dell’arte a partire dagli anni sessanta. È infatti il 1964 quando l’autore inizia a realizzare le prime opere intervenendo su testi e altri materiali a stampa coprendone manualmente grandi porzioni. E, indirettamente, esaltando quelle rimaste. Lo stesso procedimento applicato alle quarantesette opere in mostra, con la particolarità che queste trattano argomenti prettamente filosofici. Attraverso una selezione che spazia dal 1966 ad oggi, l’esposizione si distribuisce lungo la grande loggia seguendo il percorso indicato dalla grande tela iniziale Freccia bianca in campo nero.

La visita incontro poi le Conclusiones cancellate di Pico della Mirandola, umanista che con Carpi intrattenne numerosi rapporti politici e professionali, tanto che il nipote Alberto III Pio, figlio della sorella Caterina Pico (in mostra anche un suo ritratto cancellato insieme a quello del fratello), è stato l’ultimo Signore e poi Conte della città dal 1480 al 1527. Prosegue poi con una selezione di opere legate alla filosofia greca, con testi “cancellati” di Platone, Aristotele, Archimede ed Eraclito. Qui spicca la statua del Discobolo – copia romana, insieme all’inedito Plutarco Plutarque (opera in diciannove volumi del 1973) e soprattutto Sillogismo del Cavallo, il nuovo lavoro che l’artista ha ideato per l’occasione e che dà anche il titolo alla mostra. Il percorso si conclude, infine, con un nucleo di opere legate alla filosofia moderna, dove a venire elise sono le dottrine di Hegel, Sartre e Benedetto Croce. 

Il contenuto filosofico delle opere, ridotto a sentenze, precetti e aforismi, sottolinea ancor di più il valore intrinseco della cancellatura. Un gesto contraddittorio che si pone tra distruzione e ricostruzione, tra morte e vita. Un’azione che porta a riflettere su cosa vale di più: ciò che è stato cancellato o quanto è ancora visibile? In occasione della mostra sarà realizzato da Franco Cosimo Panini Editore un catalogo che approfondirà il tema proposto con saggi dei curatori, un intervento del filosofo Silvano Petrosino che terrà anche con il maestro una conversazione al festival, e uno scritto di Isgrò.    

ORARI  15 e 16 settembre, ore 10-23; 17 settembre, ore 10-20
Dal 19 settembre: dal martedì al giovedì, ore 10-13; sabato, domenica e festivi, ore 10-18. Chiuso il lunedì.

BIGLIETTI – 15-16-17 settembre: ingresso gratuito. Dal 19 settembre: biglietto euro 8 intero, euro 5 ridotto.