Porta Aperta e FIAB uniscono le forze per recuperare le bici ritrovate sul territorio

Le biciclette in giacenza nei depositi comunali e per le quali sono scaduti i termini di conservazione verranno messe a disposizione dei cittadini. Scopri come.

0
1075
Il banco di lavoro di Recuperandia

La passione per l’uso della bicicletta, nelle aree più urbanizzate, registra una crescita sensibile, soprattutto dopo il lungo periodo di emergenza sanitaria. Sarà perché il mezzo più ecologico in circolazione è anche sinonimo di salute, ma molti cittadini hanno manifestato interesse all’idea di poter essere destinatari di  velocipedi in giacenza nei depositi comunali (per i quali sono scaduti i termini di conservazione), al punto che l’Unione delle Terre d’Argine ha deciso di approvare una convenzione che traduca questi desiderata in possibilità concrete.  

L’Associazione Porta Aperta e FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Biciclette) realizzeranno un progetto finalizzato al recupero delle biciclette ritrovate sul territorio. Il laboratorio di ciclofficina, all’interno di Recuperandia e del Centro Giovani Mac’è lavorerà ai materiali e alle biciclette dalla funzionalità gravemente compromessa, attraverso l’operato di giovani volontari. Parte del ricavato dalla vendita delle biciclette migliori verrà destinato sia al recupero di quelle messe peggio, sia per l’acquisto di materiali mancanti. 

Infine, una parte delle biciclette messe a nuovo resteranno all’associazione Porta Aperta (ricordiamo che da 35 anni opera sul territorio di Carpi, a favore delle fasce più povere della cittadinanza), e una parte resterà nelle disponibilità per rispondere alle singole richieste, grazie al supporto della bottega Recuperandia. Alcune biciclette pronte per l’utilizzo saranno invece rese all’Unione delle Terre d’Argine che, attraverso un evento dedicato, le metterà a disposizione dei cittadini che amano usare la bicicletta (anche) per gli spostamenti quotidiani.

“Quale stagione migliore, se non l’estate, per dare l’avvio ad un  progetto – afferma l’assessore Tamara Calzolari, con delega alle Politiche Sociali per l’Unione – che riconosce il valore di un mezzo di trasporto davvero significativo dal punto di vista sociale e traduce in azioni concrete le politiche legate alla mobilità leggera: in bicicletta si va a scuola, si va a lavorare, si va in piazza o a trovare gli amici o semplicemente a fare un giro. La bicicletta è sinonimo di libertà. Per questo è giusto, quando si presenta la possibilità,  metterle a disposizione, soprattutto dei cittadini più fragili. Un grazie particolare va ai tanti volontari, che grazie al loro impegno, rendono possibile questa iniziativa”.