A Carpi ha vissuto la paura del terremoto nel 2012, a Monterenzio dove si è trasferita da ormai un anno, una frana qualche giorno fa ha travolto la sua casa.
Alessia Fornaciari, 28 anni, non molla ed è pronta a rimboccarsi le maniche per tornare a vivere sull’appennino bolognese insieme al suo compagno. Il paese di Monterenzio è stato tra i più colpiti dalle frane che dopo l’alluvione dei giorni scorsi hanno interrotto le vie di comunicazione. La strada provinciale 7 della valle dell’Idice, l’arteria più importante della zona e collega i paesi della montagna con Bologna, è bloccata: ora si sta progettando una nuova strada, al vaglio del Genio dell’Esercito.
Alessia racconta di quella notte del 17 maggio e di quando avverte il forte rumore della frana: “all’1.40 di notte siamo stati svegliati da un forte boato, siamo corsi in cucina e dalla finestra vedevamo la montagna cadere. Abbiamo messo i gatti nel trasportino e siamo scappati, rifugiandoci in una casa che avevamo a disposizione nel centro di Bologna”. La mattina dopo, la conta dei danni: le strade diventate invisibili, ogni 500 metri c’era una frana, il giardino era completamente distrutto così come una delle due auto, schiacciata sotto fango e macerie. Girando per il paese, Alessia e il suo compagno si accorgono che la situazione è ancor più grave: tante persone si sono ritrovate con la casa distrutta e completamente isolate a causa delle frane che hanno tranciato cavi della rete elettrica, tubi del gas e della rete idrica. Disagi anche per la viabilità, i paesini in collina sono collegati solo da una via che ora non esiste più, tagliata a metà dagli smottamenti.
Prima dell’evento il paese contava 7000 abitanti e ora si teme per il suo futuro e per un possibile spopolamento perché non si conosce ancora la prospettiva per il ripristino della strada e quindi per il rifiorire delle attività commerciali locali e per il rientro nelle case.
Alessia è positiva e, accompagnata dall’entusiasmo dei compaesani, si è impegnata fin da subito nella pulizia del fango con vanghe e badili: “la cosa bella è stata proprio la solidarietà dei bolognesi. Non sono mancati momenti di divertimento quando pranzavamo e ridevamo tra fango, badili e balli. Lotteremo fino alla fine per tornare nella nostra casa”.
S.G.