Le migrazioni senza ideologia

Dal 23 al 26 novembre la 7ª edizione del festival promosso da Migrantes.

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Accoglienza, cittadinanza, nuove opportunità: come fratelli è il titolo della settima edizione del Festival della Migrazione, la rassegna promossa dalla fondazione Migrantes della CEI, l’associazione Porta Aperta di Modena, il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di Unimore e Integriamo, per riflettere in modo approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso come le migrazioni. 

Quattro giorni di incontri, presentazioni di libri, laboratori e tanto altro per ascoltare voci e punti di vista diversi sul tema. Si comincia mercoledì 23 novembre, alle 18.30, dalla sala del Centro Servizi per il Volontariato di Modena, dove verranno presentati i progetti di accoglienza ACRI – Migrantes, mentre in serata a Spilamberto Delfina Licata parlerà del suo libro L’Italia e i figli del vento. 

Giovedì 24, alle 9, nell’aula magna di Giurisprudenza di Modena la prima sessione dedicata al diritto alla cittadinanza, con gli interventi, tra gli altri, del professor Maurizio Ambrosini, Sergio Durando del Festival dell’Accoglienza di Torino e Omar Neffati, portavoce di Italiani senza cittadinanza. Dalle 15 il professor Tomaso Montanari condurrà una sessione dedicata alla sfida delle politiche culturali. In serata spazio al giornalista Jacopo Storni, che alle 21 presenterà nella parrocchia di Gesù Redentore a Modena il suo libro Fratelli. Viaggio al termine dell’Africa. Il 25 novembre il focus sarà centrato su Giovani e di seconda generazione: altri sguardi sulle migrazioni. 

Nel pomeriggio il Festival si sposterà a Carpi, dove alla Loria la responsabile di Buone Notizie del Corriere della Sera Elisabetta Soglio farà da moderatrice all’incontro su Migranti alla frontiera del lavoro; a seguire la riflessione sul lavoro verrà declinata al femminile nell’incontro Il lavoro rende libere?. Serata a Mirandola, dove la sala della Comunità farà da cornice alla presentazione del libro di Giulia Bassoli ed Ebrima Kuyateh, Io ed i miei piedi nudi – Storia di un viaggio. Ricco anche il programma del 26 novembre, ultimo giorno di Festival. Si comincia alla mattina da Palazzo Europa con il dialogo tra Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, su Le parole di Francesco, le parole della pace. Alle 12.30 torna il pranzo dei popoli all’Osteria del Tempo Perso, nel pomeriggio la sessione Come migrare responsabilmente? vedrà gli interventi a Palazzo Europa del console generale della Colombia Carlos Alfredo Carretero Socha e del console generale della Repubblica Dominicana Nelson Francisco Carela Luna, e una testimonianza della campionessa olimpica di tiro con l’arco Natalia Valeeva. Chiusura con un salotto sul palcoscenico del Teatro San Carlo dove si confronteranno l’imprenditrice Angela Haisha Adamou, l’avvocato Abdelhakim Bouchraa e la mediatrice culturale Olena Kim, e un’intervista con il pubblico protagonista e a rispondere il fumettista e graphic-journalist Takoua Ben Mohamed. 

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