Ridurre l’inquinamento o contrastare il caro energia? Sassuolo sceglie la seconda. E Carpi? “Impossibile derogare una norma sovracomunale”

A Sassuolo, così come a Rimini, sarà possibile riscaldarsi utilizzando camini e impianti di riscaldamento a biomassa non a norma, in deroga a quanto disposto dalla manovra regionale anti inquinamento. “Le direttive europee devono essere rispettate ma in caso di estrema necessità - spiega il sindaco Menani - occorre correre ai ripari. Me ne assumo le responsabilità, vedremo se qualcuno impugnerà tale decisione”.

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Ridurre l’inquinamento o contrastare il caro energia? La scelta per il Comune di Sassuolo è stata “sofferta ma inevitabile”, spiega il sindaco Gian Francesco Menani.

Nel suo comune sarà infatti possibile riscaldarsi utilizzando camini e impianti di riscaldamento a biomassa non a norma, in deroga a quanto disposto dalla manovra regionale anti inquinamento. 

“Il periodo che stiamo attraversando – spiega il primo cittadino – è difficile per le famiglie che già si sono trovate a fare i conti con bollette energetiche quadruplicate rispetto al passato e ancor di più lo saranno non appena le temperature scenderanno ulteriormente. Viviamo in una zona pedemontana in cui tante famiglie possono approvvigionarsi gratuitamente, o spendendo poco, di legna da ardere nel camino: vietare loro l’utilizzo di questa fonte di riscaldamento solamente perché siamo sotto la soglia dei 300 metri sul livello del mare, soprattutto in considerazione del piano nazionale varato dal Ministero della Transizione Ecologica che punta a diminuire i consumi di gas, è illogico ed antieconomico”.

Una decisione che nasce dalla volontà di correre in aiuto di tutti coloro che si ritroveranno strozzati dal caro energia: “l’Europa – prosegue Menani – ci sta affamando, qui ci saranno parecchie famiglie che non riusciranno a far fronte alle bollette, negare loro la possibilità di riscaldarsi con una fonte di calore alternativa al gas che esiste sin dalla preistoria mi pare fuori da ogni logica. Io non ho commesso alcun reato, è stata una decisione sofferta, lo ribadisco, ma dubito che l’accensione di poche stufe o camini possa far innalzare il livello di inquinamento, le cause della scarsa qualità dell’aria del nostro territorio sono ben altre”.

Ma come è possibile derogare una direttiva sovracomunale?

“Le direttive europee devono essere rispettate ma in caso di estrema necessità – conclude il sindaco di Sassuolo – occorre correre ai ripari. Me ne assumo le responsabilità, vedremo se qualcuno impugnerà tale decisione. Quando hanno iniziato ad arrivarmi le telefonate di persone che mi chiedevano di poter accendere il camino perché avevano freddo mi si è spezzato il cuore e mi sono commosso. Non potevo restare con le mani in mano. Ho sempre dichiarato di essere sindaco della gente, e per la gente, ho solo cercato di dare loro una risposta e tale scelta è stata apprezzata”. 

Anche a Rimini il sindaco Jamil Sadegholvaad ha scelto di soprassedere alle misure anti-smog della Regione per migliorare la qualità dell’aria: le limitazioni, infatti, rischierebbero di gravare troppo sulle tasche dei cittadini dati i super rincari attesi sulle bollette del gas.

E a Carpi? “Nella nostra città al momento non è previsto nulla del genere”, ci fanno sapere dal Comune. Impossibile secondo l’ente pubblico carpigiano scavalcare “una delibera regionale figlia di una direttiva europea”. Forse un po’ di coraggio in più sarebbe stato apprezzato a fronte del duro inverno che verrà.

Jessica Bianchi 

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