Il Comune mette all’asta il suo patrimonio per far cassa e tener fede agli investimenti previsti: a che prezzo?

Stando al piano particolareggiato, ancora in vigore, i quattro lotti (quelli del fallimento Unieco e del Comune) potranno essere edificati, mentre l’altra metà rientrante nel tratteggio bianco (vedi foto) già verde resterà tale e non potrà essere toccata. Il contesto della Zona Autotrasportatori non ammette deroghe: lì potranno essere edificate solo strutture a scopo industriale il che, a fronte delle decine di capannoni cittadini tristemente vuoti, rende il boccone ancor più amaro da digerire.

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I lotti del comune sono quello giallo e quello rosso, racchiusi tra i due del fallimento di Unieco

Tempo di alienazioni per il Comune di Carpi: dopo aver messo all’asta due lotti di terreno edificabile, di oltre seimila metri quadri ciascuno, in via dei Trasporti in zona Autotrasportatori, l’Amministrazione ha messo in vendita anche un appartamento in via Berengario 51, donato all’ente pubblico dal carpigiano Renzo Po in cambio della manutenzione della sua tomba. Vendite che se andassero in porto porterebbero nelle casse comunali una liquidità di oltre due milioni di euro. 

La decisione di mettere a disposizione del miglior offerente i due terreni di Fossoli – racchiusi tra due lotti, entrambi edificabili, del fallimento di Unieco – ha però fatto storcere il naso a molti: come mai i nostri amministratori non hanno optato per una scelta all’insegna del green, magari boscando l’area, in parte già verde, anziché dare il via libera a un potenziale e ulteriore consumo di suolo?

“Il Piano previsionale degli investimenti triennale 2022-2023-2024 del Comune di Carpi – spiega l’assessore al Patrimonio Marco Truzzi – sta ormai raggiungendo i 100 milioni di euro: merito delle progettualità messe in campo negli ultimi anni e alla capacità di vincere finanziamenti da parte di questa Amministrazione. Non solo, negli anni 2020 e soprattutto 2021 abbiamo attivato investimenti senza precedenti dal 2014 ad oggi (26.5 milioni di euro solo nel 2021 tra cui il Biscione di via Unione Sovietica e l’ex Campo di Fossoli). Per realizzare un Piano investimenti tanto ambizioso sono previste entrate tra cui l’alienazione di beni appartenenti al patrimonio del Comune come le due aree in zona autotrasportatori. Da un punto di vista contabile tali alienazioni servono proprio per realizzare gli investimenti previsti: parchi, ciclabili, scuole, ristrutturazioni, manutenzioni…”.

appartamento all’asta di via Berengario, 51

A ciò, prosegue Truzzi, si aggiunga la volontà, “politica” di non aumentare le tasse dal 2020 ad oggi, “in considerazione della crisi conseguente alla pandemia. Quest’anno però l’aumento dei costi nell’edilizia e il conseguente aggiornamento dei prezziari regionali, così come l’innalzamento dei costi energetici, insieme al nostro ambizioso Piano investimenti, rappresentano la tempesta perfetta. Per dare seguito ai progetti promessi, che oggi costano molto di più di quanto preventivato, senza aumentare le tasse, si è reso necessario dare priorità all’attuazione del piano delle alienazioni del patrimonio comunale che prevede appunto la vendita dei due lotti in via dei Trasporti così come dell’appartamento di via Berengario”.

Stando al Piano particolareggiato, ancora in vigore, il filotto dei quattro lotti adiacenti (quelli del fallimento Unieco e del Comune) potranno essere edificati, mentre l’altra metà, rientrante nel tratteggio bianco (vedi foto) già verde, resterà tale e non potrà essere toccata. Il contesto della Zona Autotrasportatori non ammette deroghe: lì potranno essere edificate solo strutture a scopo industriale il che, a fronte delle decine di capannoni cittadini tristemente vuoti, rende il boccone ancor più amaro da digerire. 

Jessica Bianchi 

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