Brescello, maxi discarica di acciaio sotto terra, tra gli indagati anche cinque tecnici di Arpae

Gli indagati, nel fascicolo del pm Giulia Galfano, sono i vertici della società Dugara Spa, due professionisti incaricati dalla stessa azienda e cinque tecnici di Arpae. Anche la società risponde di illeciti amministrativi. L'area di discarica adibita è stata inoltre sottoposta a sequestro probatorio, anche per procedere ad ulteriori accertamenti per verificare, con analisi tecniche, l'esatto quantitativo dei rifiuti presenti e se il superamento dei parametri di ferro e arsenico sia correlata effettivamente alla presenza delle scorie. Arpae dal canto suo assicura “piena collaborazione con l'autorità giudiziaria”.

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Da una parte una discarica abusiva di oltre 900.000 tonnellate di scorie di acciaieria non trattate e di fusione che avrebbe compromesso e deteriorato le acque sotterranee, con valori limite di ferro e arsenico superati, e dall’altro il tentativo di coprire tutto attraverso carte false da parte di funzionari dell’ente di controllo. Lo ipotizza un’inchiesta della Procura di Reggio Emilia, guidata da Calogero Gaetano Paci e dei Carabinieri del nucleo investigativo e del Nipaaf (nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale) che vede indagate nove persone tra imprenditori, professionisti e funzionari pubblici, e un’azienda. Sono stati fatti perquisizioni e sequestri nelle sedi legali e unità locali di due società, oltre che in studi professionali

La presunta attività illecita di smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale durava dal 2016 in un’area del territorio del comune di Brescello. Il falso ideologico in atti pubblici è contestato a cinque dipendenti del servizio territoriale dell’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia, che avrebbero attestato il falso in rapporti conclusivi di controllo, per ricondurre il superamento dei limiti di inquinamento alle caratteristiche geochimiche dei terreni e non alle condotte di smaltimento. Gli indagati hanno tra i 34 e gli 82 anni: sette risiedono nella basse reggiana, uno a Parma e uno nel Modenese.

Gli indagati, nel fascicolo del pm Giulia Galfano, sono i vertici della società Dugara Spa, due professionisti incaricati dalla stessa azienda e cinque tecnici di Arpae. Anche la società risponde di illeciti amministrativi. L’area di discarica adibita è stata inoltre sottoposta a sequestro probatorio, anche per procedere ad ulteriori accertamenti per verificare, con analisi tecniche, l’esatto quantitativo dei rifiuti presenti e se il superamento dei parametri di ferro e arsenico sia correlata effettivamente alla presenza delle scorie.

In relazione all’indagine, Arpae manifesta “come sempre la piena disponibilità a collaborare con l’autorità giudiziaria, sul cui operato ripone la massima fiducia”. Arpae, si legge nella nota stampa diramata dall’agenzia, “auspica che l’iter giudiziario possa accertare il corretto operato del proprio personale, che ha ricondotto i superamenti dei valori di metalli riscontrati a valori di fondo naturale, come riportato nei documenti tecnici redatti in proposito. Si tratta quindi di aspetti tecnici su cui peraltro le strutture dell’Agenzia hanno già da tempo disposto di proseguire i monitoraggi dell’area, in un’ottica di prevenzione ambientale”.

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