“Pervasivo, esteso e preoccupante”. Sono questi gli aggettivi scelti dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari, per descrivere il fenomeno del gioco d’azzardo sul nostro territorio, i cui numeri, prosegue, “fanno rabbrividire. Basti pensare che nel 2024 sono andati in fumo 45 milioni di euro, a tanto, infatti, ammontano le perdite complessive nei quattro comuni dell’Unione. Una ricchezza bruciata che spesso coinvolge nuclei famigliari fragili che credono di fare il colpo della vita e invece si ritrovano ancor più impoveriti”.
Quei 45 milioni, aggiunge Marzio Govoni, presidente Federconsumatori Modena, “sono una cifra imponente. In tre anni il valore delle perdite è nettamente superiore al costo del nuovo ospedale di Carpi”. I numeri del gioco d’azzardo legale nell’Unione delle Terre d’Argine contenuti nel quarto rapporto a cura di Federconsumatori Modena nell’ambito del progetto Un Argine all’azzardo sono “il frutto di un lavoro sempre più complesso dal momento che dobbiamo confrontarci con una vera e propria censura dei dati a livello nazionale. Senza l’interpellanza di due deputati in Commissione Finanza infatti l’Agenzia delle dogane e dei monopoli non avrebbe mai reso pubblici i numeri del gioco. In Italia – prosegue Govoni – l’azzardo legale ha un giro d’affari di circa 157 miliardi di euro, mentre nei comuni dell’Unione Terre d’Argine è stimabile fra i 275 e i 277 milioni di euro l’anno, corrispondenti a 3.020 euro mediamente giocati da ogni residente maggiorenne (il dato medio provinciale ammonta a 2.770 euro). Un fenomeno, quello del gioco d’azzardo che anche in questo territorio non conosce battute d’arresto e segna rispetto all’anno precedente una crescita del 3,4%”. La pandemia ha svolto un ruolo di acceleratore verso il gambling on line ma, aggiunge lo statistico Massimiliano Vigarani, “le grandi piattaforme sono da tempo impegnate ad aggredire target sempre più giovani. Di fatto, col gaming, si sta allevando una generazione di giocatori. Il pericoloso messaggio che passa è uno e uno soltanto: il trading o l’azzardo possono diventare un mestiere”.
Nel 2024 il gambling fisico rappresenta comunque il 56,2% del volume complessivo dell’azzardo nelle Terre d’Argine. Sono 85 i luoghi dove sono attive slot machines e altri apparecchi da azzardo. Il 70% è a Carpi, ma è Campogalliano che, in rapporto alla popolazione, ha il numero maggiore di esercizi con slot. Le stime comunali evidenziano però la prevalenza del gambling online negli altri tre comuni dell’Unione Terre d’Argine. In particolare si evidenzia un’incidenza dei volumi online sulla raccolta complessiva che sfiora il 72% a Novi e a Soliera, dove l’incidenza della raccolta online nel 2024 supera il 63% (con una forte crescita dei volumi assoluti rispetto al 2023: +5 milioni di euro).
“L’online identifica la residenza del giocatore – aggiunge Vigarani – e nel 2023 si era registrato un forte calo del giocato online a Carpi, con 20 milioni in meno (-23%). Contemporaneamente si era notata una crescita di 6 milioni a Soliera e Novi, cresciuta quest’ultima del 35%. Nel 2024 Carpi e Novi tornano ai livelli precedenti, con +15,5 milioni e -3,3 milioni. Mentre Campogalliano da tre anni registra gli stessi numeri, il saliscendi tra Carpi e Novi acuisce i dubbi sulla natura dei capitali investiti. Carpi, dal 2019, ha visto una crescita dell’azzardo online del 183%. Significativa la crescita di Soliera, con + 5,5 milioni giocati, ed il primo posto nel giocato pro capite nell’Unione in questa classifica, con 1.737 euro. Tutti numeri che devono essere rapportati ai giocatori effettivi, stimati essere 4.500 nell’Unione, con giocate medie vicine ai 27.000 euro all’anno. Infine, nell’Unione quasi la metà dei 121 milioni passati attraverso il remoto, viene scommesso nelle slot online, un quarto nei giochi da casinò, il 14% nelle scommesse sportive. Il Betting Exchange, formula opaca, spesso accostata all’illegalità, è appena al 4%”.
Nel 2024, nel territorio dell’Unione, sono stati venduti Gratta&Vinci per 22,8 milioni di euro corrispondenti ad un valore pro capite, per residente maggiorenne, pari a circa 249 euro e ad almeno 50 “grattini” all’anno a testa.
Campogalliano ha i dati più pesanti, 428 euro per abitante, probabilmente trai primi comuni in Italia. Il dato è giustificato dalla presenza di due strutture autostradali nel territorio comunale, ma stupisce la crescita del 54% sul 2019. Anche Novi cresce, nello stesso periodo, del 50%, mentre Soliera è al 28% e Carpi si ferma al 23%. Il Gratta&Vinci è diffuso in particolare tra le persone con reddito medio e basso, in prevalenza donne; tante le pensionate, ma anche tante le ragazze, anche minori, che favoriscono i tagli più bassi.
“Sono 38 i giocatori patologici che abbiamo attualmente in carico al Servizio Dipendenze Patologiche del Distretto di Carpi di cui 31 uomini e 7 donne” sottolinea il dottor Massimo Bigarelli, direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord. “Persone, perlopiù italiane, che spesso presentano più dipendenze e che dunque necessitano di un trattamento complesso e integrato: dal monitoraggio delle giocate alle terapie psicologiche e farmacologiche fino, nei casi più gravi, al ricovero in comunità residenziali”.
Jessica Bianchi
























