Sulla necessità si salvaguardare la tenuta di Portovecchio a San Martino Spino onde evitare che vi venga installato un impianto fotovoltaico a terra si è espresso anche il senatore di FDI, Michele Barcaiuolo. “L’amore per il nostro territorio porta a una situazione di preoccupazione condivisibile, ma il ministero ha già previsto nelle clausole di salvaguardia del bando stesso la protezione di siti come quello di Portovecchio” spiega il senatore dopo il colloquio presso il Ministero della Difesa, su richiesta del coordinatore del circolo di FDI Mirandola Lisa Secchia. “Il mio recente colloquio presso il Ministero della Difesa richiesto in merito al chiarimento della tutela di Portovecchio ha fatto ulteriormente emergere la necessità per chi concorre di possedere tutti i permessi. Il Ministero non esamina i vincoli al momento della creazione dell’elenco dei siti, lasciando l’intera responsabilità di verifica all’operatore economico potenzialmente interessato. L’impossibilità di ricevere le autorizzazioni dalla sovraintendenza risulta quindi la garanzia di tutela del sito di Portovecchio”.
“Siamo felici – gli fa eco la coordinatrice di FDI Mirandola, Lisa Secchia – che la vicenda si sia chiusa con l’impossibilità di intervenire su un’area che è tutelata. A volte un canale di dialogo e trasparenza eviterebbe molte preoccupazioni”.
Oggi lunedì 17 novembre, nel giorno di scadenza della proroga per la partecipazione al Bando Energia 5.0 pubblicato dalla Società Difesa Servizi s.p.a. lo scorso 4 giugno, il Comitato Salviamo PortoVecchio saluta con favore l’interessamento di Barcaiuolo e Secchia alle sorti di PortoVecchio ma il Comitato si mostra cauto. I siti oggetto del Bando, spiega in una nota il Comitato, “sono stati analizzati e dichiarati idonei da un Commissario Speciale nominato dal Ministro della Difesa, il Generale Michele Sirimarco, e da due Vice Commissari Speciali nominati su proposta rispettivamente del Ministro della Cultura e del Ministro dell’Ambiente, l’Architetto Esmeralda Valente e l’Ingegner Mauro Mallone.
Gli stessi hanno prodotto e firmato una Dichiarazione di Idoneità, scaricabile dal sito ufficiale del Bando (https://www.difesaservizi.it/gara-energia-concessione-sedimi-impianti-produzione-energia-fonti-rinnovabili), in cui si legge che il sito di PortoVecchio pur con le limitazioni derivanti dai vincoli evidenziati nella citata allegata scheda di sintesi, è IDONEO all’istallazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili per la cui realizzazione sarà adottata la procedura autorizzativa semplificata”. Il Comitato ribadisce dunque la propria richiesta, già avanzata lo scorso 15 settembre forte di 1.735 firme raccolte nell’arco di tre settimane: che PortoVecchio, alla luce del suo straordinario valore storico—architettonico e naturalistico—ambientale nel 2016 riconosciuto dalla Sovrintendenza con vincolo monumentale, venga espunto dall’elenco dei siti in gara nel citato Bando. Richiesta, questa, condivisa e rilanciata anche dall’Amministrazione Comunale di Mirandola, che nella persona del Sindaco Letizia Budri ha inviato una lettera ufficiale alle Autorità competenti in cui si legge: “l’Amministrazione Comunale di Mirandola intende esprimere formale e motivata richiesta affinché il sito denominato Centro Materiali da Ponte, noto anche come ex Centro Militare Logistico Porto Vecchio di San Martino Spino, venga stralciato dall’elenco dei beni oggetto di concessione per la realizzazione di impianti di produzione da fonti energetiche rinnovabili (FER), previsto dalla procedura di gara Energia 5.0 recentemente avviata da Difesa Servizi S.p.A”. Nella stessa lettera, datata 26 settembre, il Sindaco dichiarava ancora: “riteniamo non coerente con gli obiettivi di tutela del patrimonio storico e paesaggistico l’inserimento del sito tra quelli destinati a finalità produttive, che rischiano di non risultare compatibili con la salvaguardia del suo valore testimoniale e con le esigenze di conservazione e valorizzazione”; e denunciava una “profonda e condivisa preoccupazione espressa da un comitato spontaneo di cittadini”.

Nel successivo Consiglio Comunale del 29 settembre è poi stata approvata all’unanimità la mozione presentata dai Consiglieri Guarda e Siena, in cui si chiede all’Amministrazione che: “si attivi presso gli enti competenti per escludere l’area di Portovecchio dal Bando Energia 5.0 di Difesa Servizi Spa, ovvero dall’insediamento di impianti fotovoltaici a terra”.
Il Comitato Salviamo PortoVecchio esprime piena fiducia nella Soprintendenza, ma considera lo scenario descritto (idoneità formalmente dichiarata e procedure autorizzative semplificate e accelerate) tutt’altro che rassicurante. “Purtroppo allo stato attuale la vicenda non risulta felicemente chiusa, né si vede come si sarebbero potute evitare le molte preoccupazioni (peraltro, come si è visto, anche puntualmente motivate e largamente condivise) in mancanza di riscontro da parte dei Ministeri della Difesa, della Cultura e dell’Ambiente, nonché della Società Difesa Servizi. Alla richiesta del Comitato, supportata dalla raccolta firme prima e da un appello di personalità eminenti del mondo della cultura poi, ha fatto seguito la formale richiesta dell’Amministrazione Comunale di Mirandola; preceduta, quest’ultima, da un’interrogazione presentata dal Consigliere Muzzarelli in Regione Emilia—Romagna e da un’interrogazione parlamentare presentata dall’Onorevole Vaccari alla Camera dei Deputati.
Ad oggi, 17 novembre, giorno della scadenza, PortoVecchio non è stato rimosso dall’elenco dei siti in gara come si chiedeva e come nel frattempo è accaduto ad altri ben quattro siti. La speranza è che non siano state presentate domande”.
Nel frattempo, l’appello a personalità eminenti del mondo della cultura promosso negli ultimi giorni dal Comitato ha raccolto anche la sottoscrizione del Professor Luca Mercalli, che nel dichiarare “la contrarietà all’impianto fotovoltaico a terra in una zona di pregio paesaggistico-culturale nasce dal fatto che si dovrebbe dare precedenza all’installazione degli impianti su terreni già cementificati o comunque compromessi da altre attività urbanistiche” ha espresso la posizione e la sensibilità del Comitato.
J.B.
























