“Abbiamo i contatori e dei contratti di fornitura, ma viviamo nel timore che salti tutto da un momento all’altro”

E’ un vero e proprio calvario quello che stanno vivendo tre famiglie in una porzione di campagna di via Nuova Ponente. Un’odissea, la loro, iniziata alla fine del 2022 e che a tre anni di distanza non ha ancora avuto un lieto fine. Dopo aver scelto di costruire le proprie abitazioni nel verde adottando tutte le misure necessarie per renderle sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, i tre nuclei familiari si sono dovuti scontrare con una triste realtà ovvero che la rete elettrica non è in grado di supportare il loro fabbisogno.

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E’ un vero e proprio calvario quello che stanno vivendo tre famiglie in una porzione di campagna di via Nuova Ponente. Un’odissea, la loro, iniziata alla fine del 2022 e che a tre anni di distanza non ha ancora avuto un lieto fine. Dopo aver scelto di costruire le proprie abitazioni nel verde adottando tutte le misure necessarie per renderle sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, i tre nuclei familiari si sono dovuti scontrare con una triste realtà ovvero che la rete elettrica non era in grado di supportare il loro fabbisogno. La linea infatti è talmente obsoleta da non reggere le nuove utenze.  “Una volta terminati i lavori – spiega Graziana, una residente – abbiamo richiesto di installare i contatori per allacciare le nostre case alla linea. I tecnici di Enel a quel punto hanno effettuato un sopralluogo in seguito al quale ci hanno comunicato che i 15 chilowatt procapite richiesti non potevano essere soddisfatti dal momento che in questa zona la linea è in grado di supportarne soltanto 3”.

Un’amara sorpresa che ha costretto i nuclei famigliari a prendere la residenza con un allaccio provvisorio da cantiere in attesa della linea definitiva promessa da Enel. “Un escamotage per il quale ci siamo dovuti peraltro assumere ogni responsabilità in caso di problemi”, prosegue.

Il problema si sarebbe dovuto risolvere in poche settimane ma così non è stato: “per due anni abbiamo vissuto in case terminate ma alimentate da un contatore di cantiere, con sbalzi di tensione continui e impianti che vanno costantemente in blocco. Abbiamo speso 1.900 euro a testa di connessione e pagato mensilmente l’energia a tariffe di cantiere che non abbiamo potuto scegliere. Abbiamo impianti fotovoltaici pagati decine di migliaia di euro che non possono essere allacciati e stiamo continuando a contingentare l’uso della corrente” aggiunge Giulio, un altro residente.

La famiglia di Graziana ha ceduto parte del suo terreno per ospitare i trasformatori necessari a potenziare la rete ma i lavori non sono mai decollati dal momento che il cavo che li dovrebbe alimentare deve attraversare l’autostrada, utilizzando canaline già presenti, ma per farlo è necessaria un’autorizzazione che tarda ad arrivare.

Dopo infinite insistenze, nel mese di luglio di quest’anno, sono arrivati i contatori ma non l’adeguamento della linea.

“Ci sono continui abbassamenti di tensione, l’acqua è fredda perché la pompa di calore si blocca, così come l’asciugatrice… Qualora si verificassero guasti non sarebbero nemmeno coperti dalle garanzie… e così al danno si aggiungerebbe pure la beffa”, spiega Graziana. “Alla sera ceniamo spegnendo le luci perchè i led, continuando a sfarfallare, si bruciano uno dopo l’altro. Alcuni elettrodomestici – le dà man forte Giulio – che esigono una tensione molto stabile, come il microonde, ci hanno già salutato. Quando bruceremo le schede delle pompe di calore nessuno ci risarcirà. Abbiamo finalmente i contatori e dei contratti di fornitura, ma viviamo nel timore che salti tutto da un momento all’altro”.

“Mi sono letteralmente attaccata al telefono con E distribuzione, ho mandato mail… ma il rimpallo continua.  A ogni passaggio, Enel scaricato la responsabilità sulla società Autostrade e sul Ministero delle infrastrutture, parlando di autorizzazioni in attesa, ma di fatto nessuno si è mai fatto carico del problema”.
La situazione è paradossale: case nuovissime, impianti fotovoltaici inutilizzati e famiglie che, pur avendo  fatto tutto nel rispetto delle regole, continuano a vivere “a metà” per un rimpallo infinito di responsabilità.

Jessica Bianchi

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