E’ stato firmato da Acri e Mef l’accordo che sancisce l’aggiornamento del protocollo del 2015. L’annuncio formale è arrivato oggi, martedì 28 ottobre, dal presidente Acri, Giovanni Azzone, dal palco della 101 esima Giornata Mondiale del Risparmio. All’evento sono intervenuti il Presidente di Abi Antonio Patuelli, il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Era a Roma anche il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Mario Arturo Ascari. “Si tratta di un addendum al protocollo del 2015, di cui non viene alterato l’assetto esistente” precisa commentando l’accordo sottoscritto da Acri, associazione che raggruppa la maggior parte delle Fondazioni bancarie, e dal Ministero dell’Economia. Il testo di addendum prevede due modifiche, una sulla concentrazione del patrimonio e una sulla governance.
A seguito della recente crescita dei titoli delle banche quotate partecipate, alcune grandi fondazioni il cui patrimonio è concentrato in pochi istituti bancari hanno sforato il tetto del 33% fissato dal protocollo e sono state costrette a cedere azioni per rientrare nella cornice patrimoniale delineata dal protocollo. L’addendum prevede dunque un innalzamento della quota di investimento nella banca conferitaria dal 33 al 44%. “Per la nostra Fondazione – spiega il Presidente Ascari – il problema non sussiste perché durante il nostro mandato si è diversificato in modo considerevole il patrimonio e oggi la concentrazione di azioni detenute non è mai superiore al 15%”.
Concentrazioni così importanti implicano maggiori responsabilità della governance alla quale l’addendum concede di estendere il mandato portandolo da quattro a sei anni per il Presidente e per i membri del Consiglio di indirizzo. Con un eventuale rinnovo gli organi di governance potrebbe restare in carica per un massimo di dodici anni. Tra la fine di un mandato negli organi di governo e un possibile nuovo incarico negli strumentali della Fondazione è prevista poi una pausa di tre anni. L’incarico per i membri del Cda resterà invece di 4 anni.
“Queste indicazioni – precisa il Presidente Ascari – dovranno essere eventualmente accolte da ogni singola fondazione che avrà un anno di tempo per esprimersi tramite votazione del Consiglio di indirizzo: se verrà recepito il contenuto dell’addendum dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione CR Carpi sarà necessario successivamente mettere mano a Statuto e Regolamenti. Nel caso della Fondazione CR Carpi, per l’elezione del Consiglio di Amministrazione si procede alla votazione di una lista di nomi che costituiscono la squadra e “la forza della nostra Fondazione è proprio quella di avere un CdA coeso. Diversamente, con l’addendum si cambierebbe la squadra, mantenendo il medesimo Presidente. Inoltre, la durata del mandato a quattro anni è stata definita per evitare la cristallizzazione dei rapporti col territorio. Sarà il Consiglio di Indirizzo a dirimere tutti questi aspetti” conclude Ascari.
Sara Gelli
























