I dati dell’Osservatorio Indifesa 2024 parlano chiaro: la scuola è il principale contesto in cui si manifestano episodi di bullismo, con una percentuale che raggiunge quota 66%. Un fenomeno in crescita che riguarda anche la nostra città tanto da spingere gli istituti superiori a chiedere aiuto: “la scuola ci ha chiamati all’appello e noi abbiamo risposto” spiega la psicologa e psicoterapeuta Barbara Zanolli. Il progetto, per ora triennale, Allarga lo Sguardo è dunque nato così, per rispondere “a un bisogno, in un’ottica di rete, affinché tutti imparino, tramite un’accurata formazione, a parlare un linguaggio comune su temi riguardanti l’adolescenza”, prosegue.
Promosso dall’Unione delle Terre d’Argine, in collaborazione con l’Azienda Usl di Modena e in particolare dei servizi Centro Adolescenza e Spazio Giovani di Carpi, e della cooperativa sociale romana Rifornimento in Volo, con il coordinamento del Centro per le Famiglie dell’Unione Terre d’Argine, si propone di essere “un invito ai ragazzi e un richiamo agli adulti di riferimento affinché si assumano la responsabilità di affiancare i ragazzi nel loro percorso di crescita”, sottolinea Zanolli.
Gli obiettivi sono molteplici, creare una rete integrata di prevenzione tra scuola, famiglia e servizi territoriali, promuovere relazioni rispettose e combattere così fenomeni di disagio.
“Non c’è adolescente senza ambiente” diceva lo psicanalista Winnicott pertanto, sottolinea il presidente di Rifornimento in volo, Cristiano Curto, “gli adulti, a fronte di un disagio adolescenziale sempre più forte e acuito dalle restrizioni legate alla pandemia, sono chiamati a creare alleanze, a trovare modelli di lavoro nuovi e ad assumere una posizione di equilibrio. La violenza è in crescita e occorre attrezzarsi per leggere il fenomeno nella sua complessità senza cadere in facili semplificazioni, perché non ci sono buoni e cattivi”.
“Allargare lo sguardo al contesto in cui si muovono i ragazzi – aggiunge Tamara Calzolari, assessore del Comune di Carpi – è fondamentale per sostenere chi subisce atti di bullismo e per comprendere le cause che spingono i prepotenti a mettere in atto condotte aggressive e prevaricanti. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere studenti, famiglie e insegnanti collaborando con gli operatori del territorio per prevenire il fenomeno e creare le condizioni affinché nessuno si senta solo ad affrontarli”.
Tra le attività previste vi sono la formazione di docenti e operatori socio-sanitari sui fenomeni di bullismo, cyberbullismo e ghosting; laboratori e incontri di sostegno per genitori, per rafforzare le competenze educative e relazionali e formazione di peer educators, studenti formati per supportare e sensibilizzare i propri coetanei. “Creare sentinelle in grado di intercettare i segnali e i comportamenti che potrebbero poi degenerare è essenziale. Mettere al centro i ragazzi – ha affermato Stefania Ascari, Direttrice del Distretto di Carpi – significa offrire loro spazi di ascolto, educazione e partecipazione, sostenendo al contempo famiglie e insegnanti nel loro ruolo educativo. L’importante collaborazione tra enti ha consentito di adottare un approccio condiviso e integrato, con l’obiettivo di creare una comunità attenta, inclusiva e in grado di prendersi cura dei propri giovani”.
Il bullismo, conclude Anna Vecchi del Centro per le Famiglie, “lascia segni importanti. I nostri adolescenti stanno male e la scuola ci ha sollecitati affinché mettissimo in campo delle azioni volte a rispondere ai bisogni dei ragazzi. Ed è proprio dal bisogno che siamo partiti per poi strutturare un progetto che nasce dal basso per scardinare errate convinzioni, ridefinire comportamenti preventivi, formare i peer affinché parlino ai loro compagni e gli adulti in modo tale che possono affiancare i giovani nel modo corretto”.
Jessica Bianchi
























