Picchiato brutalmente in stazione, “nessuno ha mosso un dito per aiutarmi”

L’aggressione di stampo omofobo è durata “per oltre cinque minuti - spiega lo studente Anis Smati, presidente del Rotaract Club Carpi - mentre la gente guardava senza fare nulla. Mi sono ritrovato con dolori ovunque, gli occhiali rotti e i vestiti strappati ma ciò che più mi ha ferito è stata la totale indifferenza delle persone attorno. Mi sono sentito solo, invisibile. Ed è stato terribile”.

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“Inizialmente non volevo condividere una cosa tanto personale, ma sento che è giusto farlo”. A parlare è lo studente di Design product Anis Smati, vittima di una brutale aggressione sabato 18 ottobre, nelle prime ore del pomeriggio, in stazione a Parma. Anis, 24 anni, di origine tunisina ma carpigiano d’adozione, alle 14, stava uscendo dalla stazione per prendere un taxi e andare a lavorare al Mercante in Fiera, quando un uomo, “senza alcun motivo apparente – racconta – ha cercato di farmi cadere. Mi sono girato chiedendogli se fosse tutto a posto e lui, urlando, mi ha apostrofato chiamandomi frocia di m***a e intimandomi di andarmene altrimenti mi avrebbe picchiato. Non potevo credere che in un Paese civile, nel 2025, potessero accadere episodi simili e quindi, ho preso il coraggio a due mani e gli ho domandato perché si stesse comportando in quel modo”.

A quel punto l’uomo si è scagliato come una furia contro di lui, “colpendomi con un pugno e una testata che mi hanno fatto cadere”. L’aggressione è durata “per oltre cinque minuti – prosegue il 24enne presidente del Rotaract Club Carpi – mentre la gente guardava senza muovere un dito. Mi sono ritrovato con dolori ovunque, gli occhiali rotti e i vestiti strappati ma ciò che più mi ha ferito è stata la totale indifferenza delle persone attorno. Mi sono sentito solo, invisibile. Ed è stato terribile”. Appena ripresosi dallo choc, Anis ha allertato le Forze dell’Ordine: “il mio aggressore non ha nemmeno tentato di scappare. E’ rimasto lì, tranquillo, come se nulla fosse accaduto. Quando sono arrivati, i Carabinieri lo hanno identificato, mentre io sono stato caricato dall’ambulanza per essere medicato in ospedale”.

L’aggressore, continua il giovane, “non era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non era ubriaco, non era privo di documenti: era un cittadino extracomunitario come tanti, con regolare permesso di soggiorno. Nonostante la gravità delle sue azioni non è accaduto nulla, non è stato arrestato poiché il mio referto medico è al di sotto dei 40 giorni di prognosi. Com’è possibile? Una persona ti insulta, ti picchia, ti lascia a terra ferito e continua a camminare libero. Senza alcuna conseguenza. Questa non è giustizia”.

Questa aggressione, oltre ai lividi, ha lasciato una profonda ferita nell’animo di Anis: “ho vissuto a Parma per tre anni mentre frequentavo Ingegneria e più di metà della mia vita in Tunisia, e non ho mai subito aggressioni simili. Sono sempre stato me stesso, senza paura. Quanto mi è accaduto non ha anche fare solo con l’essere gay o diversi, ma sia piuttosto il sintomo di un problema sociale e umano ben più grande, che riguarda tutti noi.

Oggi mi sento terrorizzato e se mi imbatto in qualcuno che mi ricorda il mio aggressore mi assale una paura immediata. Un timore che trovo ingiusto e doloroso perché io non voglio vivere così. Ho dolori ovunque, non smetto di piangere e mi spaventa persino l’idea di prendere un treno o un autobus per andare a scuola o al lavoro. Fino a quando chi usa violenza resterà impunito non si fa altro che legittimarla”.

Sul gravissimo episodio interviene anche il Rotary Club Carpi che esprime la più ferma condanna e la totale, incondizionata solidarietà al presidente del Rotaract Club Carpi, Anis Smati. “Siamo profondamente scossi e indignati per questo atto di violenza e intolleranza, che non solo colpisce un giovane e stimato leader della nostra comunità, ma ferisce i valori fondamentali su cui si basa il nostro agire rotariano”, spiega Franco Rebecchi, presidente del Rotary Carpi. “Tali atti di odio e discriminazione non possono e non devono trovare spazio nella nostra società. Invitiamo la comunità a unirsi a noi nel condannare ogni forma di violenza e intolleranza, e a schierarsi apertamente a fianco del Presidente del Rotaract Carpi in questo difficile momento” conclude Rebecchi.

Jessica Bianchi

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