Qualcuno ha messo gli occhi sulla tenuta di PortoVecchio, “occorre rimuoverlo dalla lista dei siti in gara”

Il termine ultimo per la presentazione delle offerte al Bando Energia 5.0 di Difesa Servizi, Società in house del Ministero della Difesa, inizialmente previsto per il 15 ottobre, è stato posticipato al 17 novembre. A renderlo noto è il Comitato Salviamo PortoVecchio che da tempo si sta battendo per salvare la tenuta di PortoVecchio, antica delizia della Famiglia Pico, poi Centro di Allevamento Quadrupedi per l’Esercito, situata nella piccola frazione di San Martino Spino. Questo gioiello incastonato nelle campagne della Bassa modenese rischia infatti di scomparire, inghiottito da una distesa di 25 ettari di pannelli fotovoltaici a terra.

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Il termine ultimo per la presentazione delle offerte al Bando Energia 5.0 di Difesa Servizi, Società in house del Ministero della Difesa, inizialmente previsto per il 15 ottobre, è stato posticipato al 17 novembre. A renderlo noto è il Comitato Salviamo PortoVecchio che da tempo si sta battendo per salvare la tenuta di PortoVecchio, antica delizia della Famiglia Pico, poi Centro di Allevamento Quadrupedi per l’Esercito, situata nella piccola frazione di San Martino Spino di Mirandola (per conoscerne la storia clicca qua: https://temponews.it/2025/09/26/no-al-fotovoltaico-a-terra-a-portovecchio-di-san-martino-spino-firma-la-petizione-anche-tu/). Questo gioiello incastonato nelle campagne della Bassa modenese rischia infatti di scomparire, inghiottito da una distesa di 25 ettari di pannelli fotovoltaici a terra. Ennesimo esempio di come una mancata regolamentazione della produzione energetica da fonti rinnovabili stia favorendo la nascita di grandi impianti a scopo speculativo arrecando enormi ferite ai territori. Immerso nelle valli mirandolesi (la zona naturalistica protetta più estesa di tutta la nostra provincia), fatte di terra, barchessoni e zone umide, il complesso storico di PortoVecchio, nonostante sia inaccessibile da decenni, è nel cuore di molti cittadini.

La tenuta – con il suo Palazzo seicentesco dotato di torretta dell’orologio, il prodigio ingegneristico del Magazzino Cereali e Carriaggi, il suo frassino monumentale dal tronco che supera i 4 metri e mezzo di circonferenza, le scuderie e la galleria di platani secolari del viale – è stata vincolata

dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna nel 2016 ma malgrado questo rischia di essere spazzata via. E con essa la storia che lì per secoli si è consumata.

Ed è proprio per tentare di evitare che tale scempio si compia, il Comitato Portovecchio San Martino Spino ha lanciato sulla piattaforma change.org una petizione affinché il sito di PortoVecchio venga rimosso dall’elenco dei siti oggetto del Bando Energia.

“La richiesta del Comitato, presentata alle Autorità competenti lo scorso 15 settembre assieme alle 1735 firme raccolte in tre settimane – spiega il portavoce del comitato Pierfilippo Tortora – è che PortoVecchio venga espunto dall’elenco dei siti in gara: non si vede come si possano coniugare le esigenze di tutela con la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra per un’estensione di 25 ettari. Ora la speranza è che in questa finestra di tempo inaspettatamente aperta dalla proroga arrivino a maturazione i frutti delle interrogazioni regionale (presentata dal Consigliere Muzzarelli il 19 settembre) e

parlamentare (presentata dall’On. Vaccari alla Camera il 25 settembre) in merito al caso di PortoVecchio. Anche il Sindaco di Mirandola, con una lettera indirizzata alle medesime Autorità in sostegno dell’istanza promossa dal Comitato, il 26 settembre scorso ha espresso la contrarietà dell’Amministrazione Comunale. Risulta siano già stati effettuati alcuni sopralluoghi nell’area di Portovecchio da parte di aziende interessate al Bando, in alcuni casi anche notati da cittadini sanmartinesi: è dunque improbabile che il bando vada deserto. Qualora non venga prontamente rimosso dall’elenco dei siti in gara entro la nuova data di scadenza, e il bando abbia dunque regolare corso, il quadro normativo lascia poco margine per la tutela dell’area. Per questo il Comitato chiede ancora una volta che tutti gli attori istituzionali si spendano attivamente per scongiurare la perdita di un bene dal così significativo valore. Ma annuncia che in ogni caso intende battersi strenuamente in difesa di PortoVecchio”.

Jessica Bianchi

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