Le segnalazioni sono state inoltrate per mail, come suggerito al telefono dagli operatori comunali, agli uffici competenti con la richiesta di chiarimenti rispetto alle modalità con cui vengono condotte le disinfestazioni contro la zanzara tigre per impedire la diffusione del virus Chikungunya. A distanza di qualche giorno, l’urgenza di far sentire la voce dei cittadini ha indotto a scrivere alla redazione di Tempo per sottolineare le carenze nella gestione dell’informazione ai cittadini.
Nel primo caso, Elisabetta, la cui abitazione tra via Pezzana e via Remesina ha un cortile con aiuole verdi in cui gira liberamente il suo gatto, si è ritrovata improvvisamente l’addetta al campanello venerdì 19 settembre. Avrebbe voluto essere avvisata per tempo, “ero in casa con tutte le finestre aperte e già in quel momento venivano erogate le siepi del mio vicino. Allora ho chiamato l’ufficio competente e mi è stato detto che i cittadini si devono tenere informati attraverso l’albo pretorio. Una risposta inaccettabile, anche perché ogni giorno viene deciso un trattamento in una zona diversa e come potrebbe un cittadino restare costantemente informato se durante il giorno lavora e si occupa della gestione familiare?” In occasione del primo trattamento, dieci giorni prima, almeno erano stati apposti degli avvisi, “sebbene a tarda sera con le conseguenti difficoltà ad organizzarsi con gli animali e le piante dell’orto”.
L’altra richiesta di chiarimenti sulle disinfestazioni in atto nel Comune di Carpi è stata inoltrata al Sindaco Righi da Sara che si è ritrovata gli addetti alla disinfestazione in cortile alle 7.15 nel momento in cui le famiglie si preparano per fare poi l’ingresso a scuola coi bambini e andare a lavorare. “I cittadini hanno diritto a essere informati: quanto si prolungherà nel tempo la campagna di trattamenti? Che conseguenze ha per l’ambiente e per la salute delle persone? Che risultati sono stati ottenuti finora e che dati ci sono sull’efficacia dei trattamenti?”.
