Festivalfilosofia ai nastri di partenza, a Carpi grande attesa per Massimo Recalcati

Da venerdì 19 a domenica 21 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo oltre 150 appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre e spettacoli. Si discuterà di scuola e trasmissione culturale, educazione e disobbedienza, cultura umanistica e scientifica, influenza ed emancipazione dai maestri.

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Massimo Recalcati

Dedicato al tema paideia, il festivalfilosofia 2025 è in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 19 al 21 settembre.

Giunto alla venticinquesima edizione, il format del festival prevede come sempre lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture, attività per ragazzi e cene filosofiche. Gli appuntamenti saranno oltre 150 e tutti gratuiti.

Piazze e cortili ospiteranno 56 tra lezioni magistrali e dibattiti. Trasformazioni sociali e rivoluzioni tecnologiche stanno modificando le relazioni tra generazioni, i processi educativi e di apprendimento, e lo stesso statuto della conoscenza. A questo triplice livello di questioni il programma del festival cerca di fornire concetti per formulare al meglio le domande necessarie. La “paideia” in senso filosofico è d’altronde un progetto di formazione dell’umano che ne deve tenere insieme in modo armonico e connesso le varie componenti: il sapere, i valori, la reciprocità tra i singoli e la collettività, la trasmissione. Ciò comporta di affrontare i cambiamenti nelle relazioni tra generazioni, non solo all’interno delle famiglie dove abitualmente si compiono i processi di “educazione”, ma più in generale in ogni relazione d’insegnamento, dove viene trasmesso un sapere o un valore: nella cultura come nella vita, nelle arti come nella scuola, certo la principale, ma non l’unica, istituzione di “paideia”. E proprio alla scuola, sia pure in senso lato e non tecnico, sono dedicati molti interventi che ne misurano la relazione con la società e fanno il punto su alcuni nodi di grande rilevanza per il dibattito pubblico. Diversi appuntamenti saranno nel segno della conversazione e del dibattito, per generare un confronto fra teorie ed esperienze, siano esse artistiche o civili.

Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: studiose e studiosi autorevoli commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema della paideia.

PROGRAMMA DI VENERDI’ 19 SETTEMBRE

Alle 10, in Piazzale Re Astolfo, La lezione dei classici propone Giovanna Pinna su Lettere sull’educazione estetica dell’uomo di Friedrich Schiller. A seguire, alle 11:30, sempre in Piazzale, La lezione dei classici porta Paolo D’Angelo a parlate di Estetica da Benedetto Croce.

Alle 15, in Piazza Martiri, Chiara Valerio terrà la lezione dal tema Esiste una matematica dei sentimenti? O del perché la matematica, il giallo e l’amore si somigliano. Alle 16,30, sempre in Piazza Martiri, spazio a Catherine König-Pralong con La storia della filosofia – Origini e limiti di una disciplina (lectio in italiano).

Alle 18, in Piazza, Massimo Recalcati parlerà di Elogio del maestro mentre alle 20:30, in Piazzale Re Astolfo, Umberto Curi terrà la lezione dal titolo Insegnare a pensare – Un’educazione kantiana alla riflessione critica. Il programma si concluderà alle 22, in Piazza Martiri, con La lotta di classe – Povertà e perdita di status dei docenti italiani insieme a Riccardo Staglianò.

PROGRAMMA DI SABATO 20 SETTEMBRE

Alle 10, in Piazzale Re Astolfo, Gaspare Polizzi parlerà di Una nuova educazione per l’epoca della comunicazione – Serres, il “terzo istruito” e l’alleanza tra umanesimo e scienza, a seguire, alle 11,30, in Piazza Martiri, Salvatore Natoli terrà la lezione La città felice – Responsabilità individuali e destini comuni. Alle 15, in Piazzale Re Astolfo, Gianluca Garelli parla di Bildung – Cultura filosofica e seconda natura mentre alle 16,30, spazio a Marcello Veneziani con Eredità perdute – La crisi di un’epoca senza maestri, in Piazza Martiri. Alle 18, sempre in Piazza, Francisco Jarauta terrà la lectio in italiano dal titolo: Museo – Memoria, gusto e critica. Alle 20,30, in Piazzale Re Astolfo, largo a Elisabetta Modena con Didascalie – Il potere ambiguo delle parole ai margini.

PROGRAMMA DI DOMENICA 21 SETTEMBRE

Ad aprire il programma della domenica sarà, alle 10, in Piazza Martiri, Nicla Vassallo con la lezione In attesa di smentita – Verità e giustificazione nello sviluppo della conoscenza scientifica, introdotta da Massimo Cacciari. A seguire, alle 11,30, in Piazzale Re Astolfo, Sybille Krämer con Messaggeri – Riflessioni su media, trasmissione e intelligenza artificiale (traduzione in oversound). Alle 15, in Piazza, Marco Aime parlerà di La storia siamo noi? Per una storia globale, mentre alle 16,30 sempre in Piazza, Anne Cheng dedicherà la sua lezione (in italiano) a Confucio – Il maestro per eccellenza. A concludere il programma filosofico sarà, alle 18, in Piazza Martiri, Michela Marzano con Come si diventa grandi – Separazione e identificazione.

Per il pubblico del web, sarà approntato un programma di dirette di lezioni sui canali del festival, potenziato rispetto alle ultime edizioni, in attesa della pubblicazione dell’intero programma la settimana successiva alla manifestazione.

Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolgerà performance, musica e spettacoli dal vivo. Mentre diversi appuntamenti espositivi saranno dedicati a cosa significa valorizzare le arti e appropriarsi della loro eredità, una serie di esperienze laboratoriali e partecipative proporrà al pubblico pratiche ed esercitazioni sulla trasmissione del sapere e del saper fare.

Oltre 30 le mostre e installazioni proposte in occasione del festival da un’ampia rete di istituzioni artistiche pubbliche e gallerie private.

MOSTRE A CARPI

Formare la storia – Percorsi di costruzione dell’identità a Carpi (Archivio Storico): la costruzione dell’identità collettiva è da sempre una tappa fondamentale del processo di sviluppo della memoria di una comunità e del suo prestigio. Nella città di Carpi, uno dei casi più evidenti di tale processo è stata la costituzione di due istituzioni: il suo Museo e l’Archivio.

Angeli – Messaggeri tra cielo e terra esplora il ruolo di messaggero degli angeli tramite la loro rappresentazione nelle opere d’arte. Coi soggetti presenti nelle opere dei Musei di Palazzo dei Pio, Chiesa di San Nicolò, Pieve della Sagra, Cattedrale dell’Assunta, e con l’utilizzo di strumenti (materiali e virtuali) di collegamento tra le rappresentazioni diffuse in città, viene proposto un percorso diffuso per indagare il significato educativo di questa trasmissione fra cielo e terra.

Di mano in mano – Dal filo alla maglia (in Sala dei Mori) racconta il lungo percorso identitario e formativo dei laboratori domestici nel corso dei secoli, soffermandosi in particolare sulla capacità creativa del territorio, dal truciolo alla moda e sul passaggio dalla materia prima al prodotto finito, testimonianza di un saper fare tramandato di generazione in generazione.
La Bibbia. Libro assente e ritrovato (presso il Museo diocesano di arte sacra e Biblioteca Loria): la mostra evidenzia la “storia degli effetti” che la Bibbia ha avuto, e ha tuttora, su tutta la cultura nel suo insieme e sull’intera società contemporanea.

Catechismi – Crescita e formazione di spirito e coscienza (Museo diocesano di arte sacra) si divide in due sezioni: la prima contempla l’educazione religiosa con evoluzione del catechismo e della catechesi mentre la seconda riguarda i luoghi di formazione: dalla nascita dell’Oratorio cittadino con don Armando Benatti, a oltre cent’anni di esperienza di scoutismo in diocesi, da don Zeno Saltini fondatore della grande esperienza di formazione comunitaria di Nomadelfia a Mamma Nina, esempio di accoglienza ed educazione di ragazze sfortunate.

Sguardi sul passato, visioni del futuro – Ciò che è stato, ciò che resta, ciò che resterà (Sala dei Cervi) è una mostra collettiva che raccoglie le opere realizzate da fotografi appartenenti ai laboratori nati all’interno del Dipartimento Cultura FIAF. A loro è stato affidato il compito di riflettere sulla memoria non come archivio statico, bensì quale eredità viva, rinnovata da scelte consapevoli di trasmissione fra le generazioni.

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