Non si arrestano in città le disinfestazioni delle aree verdi pubbliche e private per tentare di contenere la popolazione di zanzare tigre, possibili vettori del virus della Chikungunya. Insetticidi ad ampio spettro che non guardano in faccia nessuno, facendo piazza pulita di qualsiasi insetto si metta sulla loro strada, impollinatori inclusi. E sono soprattutto le conseguenze sullo stato di salute di questi preziosi insetti che preoccupano numerosi cittadini. Ma come stanno le due famiglie di api che dal 1° giugno 2024 vivono all’interno delle due arnie posizionate al Parco della Cappuccina?
Un progetto, questo, fortemente voluto della Consulta Ambiente e Territorio e realizzato da Legambiente Terre d’Argine per favorire proprio la salvaguardia e lo sviluppo degli impollinatori e in particolare delle api, che rischiano di scomparire a causa della monocoltura agricola, dell’eliminazione delle siepi, della distruzione degli habitat e dell’uso dei fitofarmaci.
“Un nucleo – spiega l’apicoltore che se ne prende cura, Andrea Alabardi – è debole ma ho comunque rilevato la presenza di uova e larve mentre l’altro sta meglio ed è più numeroso. Anche dopo questa disinfestazione le perdite paiono essere state ridotte ma lo potrò affermare con maggiore certezza tra qualche giorno. Su una famiglia sono comunque ottimista”.
La posizione delle due arnie, a ridosso della strada non è certo delle più felici e pare sia ora al vaglio la possibilità di spostarle in un luogo più protetto, ovvero verso la cinta muraria del cimitero.
J.B.
