“Usiamo i larvicidi, così nessuno dovrà entrare in casa nostra, insetticida alla mano”

“In presenza di una epidemia portata dalle zanzare non si può far altro che ragionare in termini di costi - benefici. La Chikungunya non dà quadri clinici gravi come la Dengue ma il focolaio deve essere contenuto abbattendo la popolazione di zanzare adulte, ovvero i possibili vettori dell’infezione. Per farlo è necessario ricorrere alle maniere forti e a metodi drastici, ovvero l’impiego di insetticidi ad ampio spettro in zone verdi pubbliche e private e non solo”. A parlare è l’entomologo del Gruppo Modenese di Scienze Naturali, Niccolò Patelli che però avverte come il ricorso a questi insetticidi comporti numerosi danni: “uccidiamo tutti gli insetti, anche quelli non target, per colpirne uno solo, la zanzara tigre”. La sfida dunque è quella di contenerne la popolazione, lavorando in modo preventivo e utilizzando i larvicidi. Una responsabilità che coinvolge anche - e soprattutto - i privati.

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“In presenza di una epidemia portata dalle zanzare non si può far altro che ragionare in termini di costi – benefici. La Chikungunya fortunatamente non dà quadri clinici gravi come la Dengue ma il focolaio deve comunque essere contenuto abbattendo la popolazione di zanzare adulte, ovvero i possibili vettori dell’infezione. Per farlo è necessario ricorrere alle maniere forti e a metodi drastici, ovvero l’impiego di insetticidi ad ampio spettro in zone verdi pubbliche e private e non solo”. A parlare è l’entomologo del Gruppo Modenese di Scienze Naturali, Niccolò Patelli che però avverte come il ricorso a questi insetticidi comporti numerosi danni: “uccidiamo tutti gli insetti, anche quelli non target, per colpirne uno solo, la zanzara tigre”.

La sfida dunque è quella di contenerne la popolazione, lavorando in modo preventivo e utilizzando i larvicidi. Una responsabilità che coinvolge anche – e soprattutto – i privati.

“La mentalità del rimandare non paga, occorre avere una visione sul lungo periodo e agire in modo tempestivo, da aprile in poi, quando le zanzare sono ancora poche. Lamentarsi quando i buoi sono ormai scappati è inutile”, prosegue l’entomologo.

Niccolò, partiamo dall’Abc, come agiscono gli insetticidi impiegati per la disinfestazione?

“La Regione Emilia Romagna ha indicato Permetrina e Cipermetrina come principi attivi da utilizzare. Entrambi sono ad ampio spettro, ergo fanno piazza pulita di tutti gli insetti, dalle zanzare, il vero bersaglio, agli impollinatori. Sono tutti a rischio”.

Quali danni ambientali comporta?

“Questi insetticidi uccidono tutti gli insetti che si trovino sulla loro strada per così dire ma possono colpire anche i ragni, che sono predatori importanti, e gli acari, compresi quelli che si trovano nel terreno e che rivestono un ruolo fondamentale nel riciclo delle sostanze organiche. Ricordiamo infatti che queste sostanze, pur essendo spruzzate sulle piante, possono essere dilavate nel terreno attraverso la pioggia. Per tentare di contenere, per quanto possibile, i danni occorre disinfestare in modo oculato, ad esempio evitando di farlo durante il giorno, ovvero quando volano gli impollinatori, optando invece per le fasce serali e notturne. L’ideale sarebbe a partire dalle 23. Contribuiremo comunque al declino degli insetti, un fenomeno le cui dimensioni sono ormai globali, ma non possiamo permetterci il lusso di far espandere a macchia d’olio questa malattia. E’ una questione di salute pubblica”.

E’ davvero il trattamento più consono per il contenimento degli esemplari adulti di zanzara?

“Questo tipo di trattamento rappresenta il metodo di abbattimento più efficace degli esemplari adulti di zanzara tigre, ovvero il vettore del virus della Chikungunya”.

E’ plausibile pensare che nel prossimo futuro dovremo convivere pressoché stabilmente in estate con malattie veicolate dalle zanzare. Come ci si deve attrezzare? E’ impensabile agire solo in fase di emergenza. Gli enti pubblici cosa dovrebbero fare? E i privati?

“Visto che è già così, come dimostra l’attuale aumento di contagi di Chikungunya, è necessario lavorare in modo preventivo, utilizzando i larvicidi per contenere la popolazione di zanzare e quindi ridurre il numero di potenziali vettori e abbattere il rischio della diffusione di altre malattie. I Comuni impiegano dei prodotti chimici per trattare tutti i tombini presenti sul suolo pubblico, trattamenti che interferiscono con la muta delle larve e che hanno costi minori rispetto a quelli adulticidi, sia in termini economici che ambientali. Dalla mia esperienza posso dire che le amministrazioni agiscono con costanza e in modo capillare per prevenire la proliferazione di zanzare. La stessa cosa non si può invece dire per i privati. Spesso infatti le criticità maggiori si concentrano nei giardini privati. Ciascuno di noi deve fare la propria parte e soprattutto deve agire per tempo. Se dall’inizio della primavera, tra marzo e aprile, ognuno di noi trattasse caditoie e tombini con i larvicidi, si limiterebbe fortemente la popolazione di zanzare. Tra le opzioni a nostra disposizione, oltre ai kit offerti gratuitamente dai comuni, vi sono insetticidi biologici a base di Bacillus thuringiensis che provocano la morte delle larve che li ingeriscono. Prodotti che peraltro non creano alcun problema agli insetti non bersaglio come le api e le coccinelle. Le zanzare tigre depongono le uova in piccoli ristagni d’acqua, è dunque necessario avere l’accortezza di evitarli, ad esempio svuotando sottovasi e cambiando l’acqua delle ciotole dei nostri animali almeno una volta alla settimana: una zanzara tigre impiega circa 7 giorni da uovo ad adulto con temperatura ottimale. Buone pratiche indispensabili da un lato per una questione di salute pubblica e dall’altro per evitare, patologie a parte, di essere letteralmente divorati dalle zanzare e dunque di potersi godere il proprio giardino. Noi siamo i responsabili delle nostre aree verdi, mettiamo mano alle pastiglie o i formulati che abbiamo scelto con regolarità, in questo modo nessuno dovrà entrare in casa nostra, insetticida alla mano”.

Disinfestazioni in via precauzionale di singole zone, come le aree verdi delle scuole, hanno un senso?

“I trattamenti adulticidi devono essere effettuati in via emergenziale, non precauzionale. Il versante scuola è un tema delicato: durante l’estate, quando gli istituti sono chiusi, probabilmente i tombini non vengono trattati con i larvicidi e dunque si possono creare enormi concentrazioni di zanzare. Sarebbe opportuna una pianificazione costante dei trattamenti anche dopo il termine dell’anno scolastico. I larvicidi sono più sicuri per tutti, per l’uomo, per gli animali d’affezione e per gli insetti utili”.

Jessica Bianchi

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