Il volto oscuro dell’amore: Giulia Torelli racconta la sua esperienza in un libro

Giulia Torelli, classe 1989, di Correggio, diplomata come perito aziendale e corrispondente in lingue estere, ha sempre coltivato una profonda sensibilità per la scrittura come mezzo di espressione. Il volto oscuro dell’amore è il suo esordio letterario: un’opera di forte impatto emotivo e civile, nata dal coraggio di trasformare il dolore in parola, la paura in consapevolezza. Con uno stile diretto, essenziale e coraggioso, l’autrice racconta la propria esperienza all’interno di una relazione segnata da manipolazione psicologica, controllo e annullamento emotivo. Pagina dopo pagina, emerge la voce di chi ha attraversato il silenzio, la colpa e l’isolamento. “Scrivere questo libro è stato il primo passo per riprendere in mano la sua voce”.

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Il volto oscuro dell’amore, l’esordio letterario di Giulia Torelli, 36enne correggese, è un romanzo che affronta un tema molto attuale: quello delle relazioni tossiche in cui c’è più sofferenza che amore e che rischiano di causare gravi danni psicologici e non solo. Una situazione che Giulia ha vissuto in prima persona e che l’ha portata a volerne scrivere.

Giulia, “Il volto oscuro dell’amore” è il tuo esordio letterario. Cosa racconta e chi è la protagonista?

“È il mio primo romanzo, ma non è un’opera di fantasia. È una testimonianza. La protagonista è una donna che ha amato con tutto il cuore. Ha dato l’anima. Si è annullata pur di tenere vivo un legame in cui credeva. Sognava un futuro con quella persona: una casa, una vita quotidiana, una felicità semplice. Ma giorno dopo giorno è stata controllata, svalutata, umiliata. Racconto una relazione tossica vissuta dall’interno, senza filtri. Il gaslighting. Il silenzio punitivo. Il controllo psicologico. La perdita dell’identità. La protagonista sono io ma potrebbe essere chiunque, ed è proprio questo che fa più male”.

Quanto c’è di te in questa storia e perché hai deciso di condividere un’esperienza?

“C’è tutto. Non ho lasciato fuori nulla. Nemmeno i miei errori, nemmeno la vergogna, nemmeno i pensieri più bui. Ho deciso di raccontare perché il dolore, se resta chiuso dentro, ti toglie l’ossigeno. Soprattutto in esperienze come questa. Scrivere è stato il mio modo per respirare di nuovo. Per guardare in faccia quello che avevo vissuto e dire: ‘È successo davvero e non è colpa mia’. Certo, a volte ho pensato: ‘Tanto non ti crederanno…’ ma condividere significa rompere il silenzio per dire a chi legge: ‘Non sei sola. Io ti vedo’. E soprattutto: ‘Anche se ti hanno fatto credere il contrario… tu meriti amore. Sempre”.

Dove hai trovato la forza per reagire e riprendere in mano le redini della tua vita?

“Ho cominciato scrivendo. Ogni parola era una ferita che si riapriva, ma anche un primo punto di sutura. Quelle ferite sono diventate cicatrici e le porterò con me per sempre. Non mi sento ancora guarita, ma so che col tempo posso ricostruirmi”.

Possiamo dire che c’è un finale positivo per la protagonista?

C’è un finale vero che forse è ancora un inizio. La protagonista perde tutto, ma ritrova sé stessa. Non è un lieto fine nel senso classico. È un finale che fa male ma che libera. E quella libertà, anche se fa paura, è già una forma di rinascita”.

Stai lavorando a un nuovo libro? Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

“Sì, sto già scrivendo ma con un passo diverso e un respiro più vitale. Il volto oscuro dell’amore è stato il mio modo per chiudere una porta. Ora, forse, sto imparando ad aprirne altre. Non scrivo per salvare nessuno, ma se anche solo una persona, leggendo la mia storia, si sentirà meno sbagliata, allora tutto questo dolore avrà avuto un senso. Il mio nuovo libro uscirà entro la fine dell’anno. E sarà un’altra parte di me, diversa, ma altrettanto vera”.

Il volto oscuro dell’amore è disponibile su Amazon, sia in versione cartacea che in formato digitale.

Chiara Sorrentino

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