Quale futuro per il Pronto soccorso di Mirandola?

“I pronto soccorso emiliano-romagnoli si stanno svuotando di personale. La situazione è particolarmente problematica a Carpi e Mirandola”, afferma la consigliera regionale di Fratelli d'Italia Annalisa Arletti. Nello specifico, prosegue, "il pronto soccorso di Mirandola è a rischio già da tempo. Oltre a una preoccupante carenza di personale, già nel 2021 appariva concreta la possibilità che il pronto soccorso rischiasse di essere smantellato”.

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Quale futuro per il Pronto soccorso di Mirandola? E’ quanto chiedono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Annalisa Arletti (prima firmataria) e Ferdinando Pulitanò con un’interpellanza in aula. “I pronto soccorso emiliano-romagnoli si stanno svuotando di personale. La situazione è particolarmente problematica a Carpi e Mirandola”, afferma Arletti. Nello specifico, prosegue, “il pronto soccorso di Mirandola è a rischio già da tempo. Oltre a una preoccupante carenza di personale, già nel 2021 appariva concreta la possibilità che il pronto soccorso rischiasse di essere smantellato”. Nell’atto ispettivo si evidenzia anche che, dal prossimo primo novembre, nei pronto soccorso degli ospedali di Carpi e Mirandola non saranno più utilizzati i medici a gettone, che comunque non rappresentavano una soluzione strutturale ma solo temporanea. Da qui l’interpellanza con la quale si chiede anche quale sia la posizione dell’assessorato alla Sanità “sul futuro dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, anche considerato il progetto sul nuovo ospedale di Carpi”.

L’assessore alla Sanità Massimo Fabi ha confermato che “sull’emergenza-urgenza si è in un’intensa fase di coprogettazione, per garantire una presa in carico omogenea territorialmente”, ricordando l’istituzione, da parte dell’Ausl di Modena, di una cabina di regia interaziendale con gruppi di lavoro distrettuali per individuare soluzioni condivise. “C’è una proposta unitaria per il riassetto dell’emergenza-urgenza – ha affermato Fabi -. Nello stesso tempo sta proseguendo l’intensa ricerca di personale medico per il pronto soccorso di Mirandola e di tutte le sedi in difficoltà per superare, entro novembre, il ricorso alle cooperative di medici”. Fabi ha ricordato i numerosi bandi già attivi, come quello interaziendale per l’emergenza i cui termini scadranno il 31 luglio, con la selezione che comincerà entro settembre. Sul punto nascita, Fabi ha affermato “che è compito della regione garantire sicurezza alla madre e al nascituro” e che i punti nascita con volumi più alti di prestazioni danno queste garanzie, anche in termini di minor ricorso al cesareo. I tre punti nascita, presso l’azienda ospedaliera universitaria di Modena, a Sassuolo e a Carpi “assicurano una risposta competente”. L’assessore ha anche ricordato il rafforzamento degli interventi pre e post parto nel distretto di Mirandola. Fabi ha infine confermato “l’impegno per il costante rafforzamento dell’ospedale di Mirandola, mediante numerosi interventi strutturali, l’apertura prossima della semi-intensiva, la riorganizzazione dei parcheggi interni e l’acquisizione di nuove strumentazioni”.

La consigliera Arletti si è detta “parzialmente soddisfatta della risposta”. “Intendiamo vigilare sul fatto che questa riorganizzazione non porti a un depotenziamento dei servizi – ha detto -, ed è per questo che ci dedichiamo ai territori più lontani dal capoluogo. Sul punto nascita comprendo le questioni poste, ma ricordo che la sicurezza è anche data dalla velocità con cui si raggiunge il luogo in cui si partorisce”.

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