Avvocato civilista, 45 anni, iscritto al Pd nel Circolo di San Marino di Carpi, sin dalla sua fondazione, nel 2007: è Giovanni Maestri il nuovo coordinatore del Partito Democratico dell’Unione delle Terre d’Argine.
“Ringrazio innanzitutto Daniela Depietri, Franco Morselli, Federico Fieni e Fabio Amadei, segretari del partito di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena e Soliera, per la fiducia che mi hanno conferito. Non posso non citare anche Federico Burani al quale, anche se non più segretario a Soliera, questo progetto di coordinamento deve molto. Costruire un coordinamento politico di Unione significa compiere un passo avanti importante, e considerare che alcune decisioni avranno bisogno di un processo più partecipato. Credo possa rappresentare una grandissima opportunità di sviluppare una modalità innovativa e originale di costruire le scelte comuni. Per questo occorrerà impostare un metodo che sia riconoscibile sia all’esterno che all’interno del Pd, una modalità che rappresenti un punto di forza e riconoscibilità. Un altro aspetto che vorrei sottolineare è la necessità di fiducia reciproca: spesso, quando si pensa alla politica, purtroppo non viene in mente un contesto confortevole, ma più facilmente un ambiente ostico, poco collaborativo, nel quale bisogna guardarsi le spalle. Puntare a sviluppare una solida fiducia fra noi è il primo passo per costruire un contesto politico attraente e accogliente. In quanto al dialogo con la cittadinanza, anche in questo caso dobbiamo valorizzare e sostenere quel che già c’è, sia in termini di iscritti che di militanti, ma anche aggiungere qualcosa di utile, senza rassegnarsi all’idea che le persone, di politica, non vogliano saperne. Certo, esiste sicuramente una parte della popolazione che si è rassegnata a vivere senza la politica, quasi nonostante la politica. Ma quando noi, politici, simpatizzanti e militanti del nostro partito, ci mettiamo all’ascolto dei cittadini nelle nostre comunità, il riscontro è positivo nella stragrande maggioranza dei casi. E anche quando non lo è, si aprono dei canali di ascolto preziosi, dove costruire relazioni che vanno oltre la diffidenza iniziale. Credo che, in questo impegno, dovremo rendere sempre più centrale il ruolo delle donne, e avere, quale stella polare, il dialogo intergenerazionale, perché i giovani rappresentano il futuro della società ma anche del Pd. Creare classe dirigente di età diverse che sia capace di dialogare e confrontarsi ci aiuterà anche a proporre, a ogni fascia d’età, persone credibili e comprensibili”.