“Siamo di fronte a una vicenda seria, complessa e attenzionata dagli inquirenti. Da Sindaco e da cittadino sono certo che, nell’interesse della nostra comunità, si farà presto chiarezza su tutta la questione, definendo i contorni delle eventuali responsabilità”.
Lo ha dichiarato il sindaco Riccardo Righi in risposta all’interrogazione di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di giovedì 17 luglio. L’interrogazione, presentata dal gruppo consiliare Fratelli d’Italia, riporta la richiesta di sapere se l’Amministrazione fosse a conoscenza dei fatti prima della loro diffusione mediatica; quali azioni di vigilanza e controllo diretta o indiretta l’Amministrazione abbia esercitato in questi anni; come fosse valutata, dal punto di vista tecnico e politico la posizione dell’Assessore Di Loreto, Direttore generale di aMo dal 2019 al 2023, da parte del Sindaco; e infine quali azioni l’Amministrazione intenda mettere in campo al fine di tutelare l’interesse pubblico e i cittadini. “Dal primo momento in cui, nei primi giorni di maggio, siamo stati informati in via riservata della situazione, abbiamo seguito da vicino l’evolversi degli eventi. Pure nel massimo rispetto del lavoro di verifica degli inquirenti, il 25 giugno ho scritto formalmente all’Agenzia per richiedere chiarimenti puntuali sulla situazione” specifica il Sindaco Righi. A seguito della risposta pervenuta da aMo il 3 luglio, in una successiva comunicazione dell’11 luglio, l’Amministrazione carpigiana, insieme a quella di Modena e della Provincia, ha chiesto la convocazione dell’assemblea dei soci, che si è svolta il 16 luglio e ha approvato all’unanimità un piano articolato per l’azione di responsabilità civile e per l’invio di un esposto alla Corte dei Conti. “Azioni tempestive e mirate, tutte indirizzate a tutelare l’interesse della comunità e della trasparenza” sottolinea Righi.
“Il Comune di Carpi è socio di aMo (come alcuni sanno con una quota del 9,61%) e in quanto socio pubblico può o deve vigilare sull’operato della partecipata, naturalmente nelle facoltà e nei limiti stabiliti dalla legge. Non è previsto – ricorda Righi – un diritto di ispezione diretta sulla contabilità sociale. Il socio pubblico si avvale delle relazioni fornite dal Collegio Sindacale e del Revisore che sono a questo preposte. Né l’uno né l’altro hanno mai segnalato anomalie o squilibri: la frode è emersa a seguito di controlli all’Agenzia stessa”.
Riguardo al coinvolgimento dell’ex assessore Alessandro Di Loreto, Righi ribadisce: “Le dimissioni sono state un gesto personale di responsabilità che ho apprezzato, le cui motivazioni ho pienamente compreso. Continuo a dire, oggi più che mai, quanto sia importante non cedere alla tentazione di processi mediatici e ricostruzioni approssimative. Le indagini faranno chiarezza”. Il Comune valuterà, insieme agli altri soci pubblici dell’Agenzia, la costituzione di parte civile qualora emergesse un danno diretto o indiretto per l’Ente o per la collettività. “Il nostro obiettivo – conclude il Sindaco – è dare ulteriori strumenti di controllo all’Agenzia e garantire trasparenza. Lo faremo come sempre nel rispetto dei cittadini e per recuperare la credibilità dell’intero sistema delle partecipate pubbliche”.
“Dinnanzi a un buco da 500.000 euro nelle casse di AMO, società a partecipazione interamente pubblica che gestisce la mobilità e il trasporto nel modenese, è evidente l’imbarazzo del Partito Democratico che ha completamente occupato i vertici dell’azienda. La vicenda è grave e ha delle evidenti responsabilità politiche, che non possono essere scaricate né ignorate” sottolinea la consigliera di Fratelli d’Italia Federica Carletti, “dopo le clamorose dimissioni di tre figure chiave: Alessandro Di Loreto, Vito Rosati, Stefano Reggianini. D Dimissioni che non fanno altro che confermare la gravità e la portata politica del caso. Mentre le eventuali responsabilità penali saranno accertate dalla magistratura, come è giusto che sia, la responsabilità politica è chiara e tutta interna al PD. AMO è da anni un feudo politico del partitone, un’azienda pubblica gestita da figure tutte riconducibili allo stesso schema di potere. Al sindaco Righi, che prima accusa Fratelli d’Italia di fare ‘propaganda’, poi tenta di smarcarsi goffamente da AMO e dal partito che lo ha sempre sostenuto, ricordiamo che il suo dovere è difendere i cittadini. La politica deve assumersi la responsabilità di ciò che avviene nelle aziende a controllo pubblico e la trasparenza verso i cittadini deve venire prima di ogni logica di partito”, dice Carletti.
Fratelli d’Italia Carpi, che ha già presentato un’interrogazione consiliare, ha depositato una mozione per discutere nuovamente il caso in Consiglio Comunale. “Un ammanco di tale portata – conclude Carletti – non è tollerabile. Vogliamo risposte chiare, responsabilità politiche assunte apertamente, e soprattutto la restituzione dei 500.000 euro sottratti ai cittadini.”