Aimag, le bordate della Medici cadono nel vuoto

È tarda ora, intorno alle 23, quando in un Consiglio comunale approda l’ordine del giorno di Carpi Civica su Aimag e, al di là di Monica Medici che l’ha presentato, ha fatto l’unico intervento e ha chiuso con la dichiarazione di voto, non si sono registrate prese di posizione, né reazioni alle provocazioni.

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È tarda ora, intorno alle 23, quando in un Consiglio comunale semideserto approda l’ordine del giorno di Carpi Civica su Aimag e, al di là di Monica Medici che l’ha presentato, ha fatto l’unico intervento e ha chiuso con la dichiarazione di voto, non si sono registrate prese di posizione, né reazioni alle provocazioni. I consiglieri comunali hanno deciso di rimanere indifferenti alla definizione di “terminali passivi chiamati a votare senza discussione”, il Sindaco non ha replicato alla Medici quando gli ha detto che sostiene la proposta Aimag/Hera perché “non vuole avere problemi”. Si è velocemente proceduto all’adempimento e ridimensionato il contenuto dell’odg senza entrare nel merito: il Sindaco di Carpi Riccardo Righi ha mantenuto un rigoroso silenzio, Riccardo Martino (PD) ha riportato il calendario delle date in cui si è parlato di Aimag e “noi non ravvisiamo queste vulnerabilità”, l’ermetico Marco Di Nardo (Carpi a Colori) si è chiesto ad alta voce “Aimag era veramente pubblica?”, Federica Carletti ha annunciato l’astensione di Fratelli d’Italia perché “c’è già la convocazione del Consiglio comunale su Aimag”.

Medici chiedeva di sospendere la decisione sulla proposta che arriverà in Consiglio comunale giovedì prossimo 24 luglio ma il suo ordine del giorno è stato bocciato da PD, Carpi a Colori e Avs che hanno votato contro.

“Perché dobbiamo correre? Ci sono più di duemila pagine di documenti, ci vogliamo prendere il tempo di guardarle quest’estate? Perché questa marcia forzata quando non c’è alcuna urgenza? Serve tempo – ha sottolineato la consigliera di Carpi Civica –  per valutare diverse opzioni e soluzioni possibili, creare le condizioni di partnership che sia aperta adottando il principio della concorrenza, mantenere la stabilità del valora patrimoniale pubblico al 65% almeno in questa prima fase senza escludere tra le varie opzioni possibili anche una graduale uscita dal possesso pubblico per investire in altri ambiti di interesse locale, riportare tutta la discussioni sugli sviluppi futuri in un ambito che garantisca trasparenza, accortezza e prudenza”.

Per la Medici la proposta arrivata dai Consigli di Amministrazione di Aimag e Hera “è contraria agli indirizzi programmatici con cui è stato eletto questo consiglio comunale, nel vostro programma – ha detto rivolta ai consiglieri di maggioranza – c’era scritto che l’autonomia industriale e gestionale di Aimag andava preservata. Mi chiedo perché si debba arrivare a una proposta che porta alla perdita definitiva del controllo di Aimag da parte dei Comuni e all’azzeramento del valore patrimoniale in capo agli enti pubblici. Pur possedendo il 51%, infatti, le azioni varranno zero sul mercato perché non saranno vendibili se non a società che non siano concorrenti di Hera. Non avendo la certezza di un investimento e di un rendimento non c’è persona fisica o fondo finanziario al mondo che comprerà mai queste azioni. Oggi hanno un valore sul mercato (per il Comune di Carpi di oltre 50 milioni) e lo si va ad azzerare. Questo patrimonio non l’avremo mai più”.

E ancora, “Aimag non ha il respiratore dell’ossigeno attaccato, abbiamo tutto il tempo per valutare come deve crescere. Ha un valore della produzione di 383 milioni di euro, un Ebitda di 71 milioni, circa il 20% del fatturato, una posizione finanziaria netta migliorata di 48 milioni dal 2023 al 2024, adesso è poco meno di 160 milioni, crea un indotto da 108 milioni. Tutte le persone che vi hanno illustrato questa proposta, tra cui il nostro Sindaco – ha detto rivolta ai consiglieri di maggioranza – hanno altri interessi e non il bene della città. Mi chiedo come fate a regalare 60 milioni di euro, togliendo mille euro dalle tasche di ogni cittadino carpigiano al di sopra dei 18 anni. Potete regalare ciò che vi appartiene, non ciò che appartiene a un altro”.

Parole che non sortiscono alcuna reazione, “siete impermeabili” è l’amara conclusione della consigliera Medici.

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