Andrea Tinarelli, illustratore per passione: “I Manga e i Comics non hanno età”

Andrea Tinarelli, in arte LatTina, 40 anni di Soliera, diplomato presso l’Istituto tecnico meccanico Corni che lavora come addetto al controllo qualità per un'importante azienda di Modena, leader mondiale nel settore dei serramenti, coltiva la passione per l'illustrazione di Manga e Comics.

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Il solierese Andrea Tinarelli, classe 1985, sui social conosciuto con il nome d’arte LatTina, sin da piccolo manifesta una forte propensione verso il disegno e, in particolare, verso il genere dei Manga. Nonostante gli studi ad indirizzo meccanico continua tuttora a coltivare la sua vena artistica con impegno e dedizione.

Quando è nata la idea di illustrare Manga e Fumetti?

“È nata quando ero piccolo. Ho mosso i primi passi, attratto da quelli che per me all’epoca erano idoli indiscussi del genere: Dragon Ball, Ken Shiro e tutta quella serie di cartoni animati anni ’80/’90.

Ma la vera passione è arrivata nell’esatto momento in cui, dopo una scelta ben ponderata dei miei genitori, che mi ha portato a iscrivermi a un istituto superiore ad indirizzo meccanico anziché artistico.

Per la legge del contrappasso ho incominciato a dedicarmi sempre più alacremente al disegno, e da allora non ho ancora smesso”.

Quali sono i suoi autori di Manga e Comics preferiti?

“Ovviamente sia per ispirazione che per passione sono un accanito lettore di fumetti (dall’americano, passando per l’italiano e arrivando fino al giapponese).

Gli autori che più mi hanno appassionato sono indiscutibilmente Hiroaki Samura, con il suo L’Immortale, Takehiko Inoue con Slam Dunk e Vagabond, e infine Tsutomu Nihei con la sua saga di Blame”.

Quali sono i soggetti che preferisce ritrarre e quale tecnica utilizza?

“Sicuramente le persone. L’essere umano ha un corpo bellissimo, che in ogni sua forma esprime la potenza e la destrezza, la grazia e la forza, la dinamicità e la maestria. Principalmente mi sono abituato a usare la tecnica del chiaro-scuro e del forte contrasto che emanano il bianco e il nero, usando principalmente matite, pennini e pennelli. Ultimamente però sto virando di più sull’uso degli alcohol markers, ossia dei pennarelli a base d’alcol con colori particolarmente saturi, per via della loro brillantezza e versatilità, per creare tavole più complesse”.

Quanto impiega in media a realizzare una tavola?

“In media, per una tavola, mi ci vogliono all’incirca 6/8 ore”.

Sogni e progetti per il futuro?

“Ho qualche sogno nel cassetto, ma il principale rimane quello di illustrare copertine di album discografici, libri e quanto di più incisivo ci possa essere per trasmette e suscitare emozioni in chi si ritrova a guardare un’immagine. Purtroppo sia la musica che la letteratura stanno subendo una forte inversione di tendenza e vorrei riuscire a fare parte di quella fetta che può dire di essere riuscita a compiere un lavoro così bello e delicato come l’illustrazione”.

Chiara Sorrentino

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