Sanità, la situazione è sempre più critica

La perdita complessiva stimata per l’anno 2025 risulta pari a oltre 106 milioni di euro per l’Azienda Usl di Modena e quasi 53 milioni per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Nel Bilancio Preventivo non sono registrati tutti i ricavi, ancora in attesa di futura assegnazione, mentre sono già iscritti tutti gli oneri sia di certa che di presunta realizzazione, come prevedono le norme di contabilità. “Rivalutare o cambiare la forma con cui si risponde ai bisogni non significa tagliare: è l’unico modo di rendere ancora sostenibile e quindi possibile la sfida di una sanità pubblica equa, universalistica, solidale. Non chiedeteci di fermare la storia evolutiva della medicina: chi ha tentato questa strada apparentemente più agevole è giunto al razionamento dei servizi o ha consegnato la sanità al mercato” ha dichiarato il direttore generale Ausl Mattia Altini.

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Approvati i bilanci economici preventivi delle aziende sanitarie modenesi. La perdita complessiva a Modena cresce ed è stimata, per il 2025, pari a 106.872.539 euro per l’Ausl e 52.902.000 euro per l’Azienda ospedaliero-universitaria (tenendo presente che nel bilancio preventivo non sono registrati tutti i ricavi, in attesa di futura assegnazione, ma sono già iscritti tutti gli oneri, sia certi sia presunti, come prevede la contabilità).

Lo segnala a Modena la Conferenza sociosanitaria territoriale, la cui delibera del 4 luglio ha ricevuto il voto contrario dei sindaci di Pavullo e di Polinago così come l’astensione di quelli di Cavezzo e Fiumalbo.

I passivi sono dovuti a “una forte contrazione dei contributi riconosciuti in sede di bilancio preventivo 2025, a garanzia dell’equilibrio e a sostegno di specifiche progettualità”, mentre sul versante della spesa “il 2025 si presenta particolarmente critico in ragione del sensibile impatto dei rinnovi contrattuali per il triennio 2025-2027- precisa una nota stampa – che gravano interamente sul livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale”. E, ancora, “dei notevoli incrementi attesi per la maggior spesa farmaceutica sia ospedaliera che convenzionata dovuta all’aumento dei consumi soprattutto dei farmaci innovativi per la cura delle patologie croniche ed oncoematologiche e malattie rare; della maggior spesa dovuta all’impatto sull’anno 2025 del nuovo nomenclatore tariffario per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica entrato in vigore il 30 dicembre scorso; nonché per la maggior spesa imposta dal permanere delle condizioni rilevanti sui costi energetici e inflattivi che producono ricadute significative sui costi tecnico-logistici e manutentivi”. Il potenziale disavanzo risulta in crescita rispetto allo scorso anno, quindi, visto che “l’anno 2025 (come richiamato nella delibera regionale di programmazione e finanziamento), si presenta particolarmente critico, in ragione del fatto che il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario standard incrementa complessivamente del +1,8%” a fronte, spiegano ancora dall’Ausl, di “una spesa sanitaria che aumenta in misura ben superiore (stimato un + 3,6%) per i notevoli incrementi attesi”.

Una situazione che, il direttore generale dell’Aou Luca Baldino definisce “critica in ragione principalmente della mancata intesa Stato-Regioni e della conseguente non ancora avvenuta assegnazione dei contributi”.

Anche il bilancio di Previsione 2025 dell’Ausl di Modena conferma le difficoltà dell’attuale situazione economico finanziaria: “l’anno 2025 si presenta particolarmente critico – aggiunge il direttore generale Ausl Mattia Altini– in ragione degli incrementi di spesa, anche per mantenere elevati standard di qualità nell’erogazione dei servizi, in un contesto di carenza di professionisti medici in alcune discipline ma anche delle professioni sanitarie”.

In particolare, le principali dinamiche del bilancio economico preventivo 2025, illustrate dal direttore amministrativo Luca Petraglia, sono correlate – quanto al valore della produzione – a minori ricavi per 54 milioni circa, (dovuti alla parziale assegnazione di finanziamenti regionali), e – quanto ai costi della produzione – a maggiori costi per 31 milioni circa, dovuti all’acquisto di beni sanitari (farmaci, dispositivi) e di servizi sanitari (prestazioni di ricovero e specialistica ambulatoriale). Contribuisce infine l’accantonamento per circa 21 ml per i rinnovi contrattuali sia del personale dipendente che del personale convenzionato.

“In molte circostanze – ha spiegato Altini – potremo rispondere ancora meglio ai mutati bisogni di salute, sfruttando la spinta positiva che deriva dalle nuove tecnologie e dalle giuste sollecitazioni professionali grazie anche al PNRR e alle risorse derivanti dalla manovra regionale. Su questo non cederemo di un millimetro, ma non chiedeteci di restare fermi, di guardare il modello di servizio cui siamo affezionati che si è stratificato nel tempo senza rimodernarlo, rivalutarlo, aggiornarlo. Rivalutare o cambiare la forma con cui si risponde ai bisogni non significa tagliare: è l’unico modo di rendere ancora sostenibile e quindi possibile la sfida di una sanità pubblica equa, universalistica, solidale. Non chiedeteci di fermare la storia evolutiva della medicina: chi ha tentato questa strada apparentemente più agevole è giunto al razionamento dei servizi o ha consegnato la sanità al mercato”.

In coerenza alla programmazione regionale, l’anno 2025 vede l’Azienda Usl di Modena “impegnata nella realizzazione del piano di contenimento dei tempi di attesa, nella riorganizzazione del sistema emergenza urgenza, nello sviluppo dell’assistenza territoriale pur nella difficoltà di reclutamento di risorse umane, nel mantenimento degli accordi di fornitura con Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, con l’Ospedale di Sassuolo s.p.a. e con tutto il privato accreditato per la realizzazione di un potenziamento delle attività chirurgiche, al fine di potenziare la rete dell’offerta, nell’ulteriore e progressiva realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare gli investimenti previsti nel Piano per il triennio 2025/2027 ammontano a circa 194 milioni per l’area dell’edilizia sanitaria, a circa 8 milioni per quanto riguarda le attrezzature biomediche e a circa 2,6 milioni per le attrezzature informatiche”.

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