Spettabile Redazione, non mi ero ancora mai recata nella piscina comunale che ha preso il posto del vecchio impianto natatorio.
Da nonna e in considerazione del grande caldo delle scorse settimane ho pensato di accompagnare la mia nipotina di sei anni, grazie al cielo senza il fratello di quattro con disabilità, in piscina in cerca di un poco di refrigerio.
Mentre accompagnavo mia nipote agli scivoli in corrispondenza della vasca grande, sono caduta a causa del pavimento estremamente scivoloso. All’improvviso mi sono ritrovata a terra e con un dolore fortissimo al bacino. Un dolore che anche il giorno seguente non accennava a diminuire tanto da indurmi a recarmi al Cau dell’Ospedale Ramazzini perchè temevo di essermi rotta qualcosa. Fortunatamente le fitte erano imputabili solo alla forte botta ma per giorni ho dovuto assumere farmaci antidolorifici e faticavo a muovermi.
Dopo essere caduta, mi sono avvicinata al personale della piscina chiedendo se fosse normale che il pavimento fosse tanto viscido malgrado i miei piedi nudi e mi hanno risposto che scalzi o con le ciabatte non sarebbe cambiato nulla. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere se avessi avuto in braccio il mio nipotino disabile… Qualunque genitore o nonno con in braccio un bimbo piccolo rischia davvero molto.
La piscina è un luogo aperto a tutti, giovani e meno giovani. Se vi sono zone in cui il pavimento è scivoloso occorre almeno segnalarlo onde evitare che qualcuno si faccia male o si rompa qualcosa.
Lettera Firmata