Arletti (FdI), “occorre garantire l’accesso al nido a tutte le famiglie a Carpi”

“Su 320 domande presentate solo un centinaio di bambini ha ottenuto un posto in assenza di alternative, le madri si trovano costrette a valutare la rinuncia al lavoro per occuparsi della cura del proprio figlio, una scelta drammatica che mina la parità di genere”.

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Garantire l’accesso al nido a tutte le famiglie che ne fanno richiesta a Carpi. E’ quanto chiesto con un’interrogazione dai consiglieri di Fratelli d’Italia Annalisa Arletti (prima firmataria) Marta Evangelisti e Ferdinando Pulitanò.

“Il 12 giugno 2025 un gruppo di circa 30 madri residenti a Carpi, lavoratrici dipendenti o autonome, con uno o più figli, ha lanciato un appello pubblico denunciando la propria esclusione dalle graduatorie per l’accesso ai servizi educativi 0-3 anni gestiti dal Comune di Carpi. I servizi educativi dell’Unione Terre d’Argine, in coordinamento con i Servizi demografici del Comune di Carpi, dovrebbero essere in possesso dei dati anagrafici e statistici necessari a prevedere il fabbisogno potenziale di posti nei nidi per l’infanzia – mentre, specificano i consiglieri – per l’anno educativo 2025/2026, su 320 domande presentate solo un centinaio di bambini ha ottenuto un posto nei cinque nidi comunali o nei quattro convenzionati con il Comune”.

I consiglieri sottolineano che “tra le famiglie escluse vi sono madri al secondo figlio, già escluse in passato per il primo, e donne al primo figlio che non hanno trovato posto né nei servizi pubblici né nei privati convenzionati, a causa delle rette economicamente insostenibili. In assenza di alternative, queste madri si trovano costrette a valutare la rinuncia al lavoro per occuparsi della cura del proprio figlio, scelta drammatica che mina la parità di genere, la libertà professionale e la sostenibilità del nucleo famigliare”. Pertanto, Arletti, Evangelisti e Pulitanò chiedono alla Giunta “quali azioni urgenti intenda intraprendere al fine di garantire l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia a tutte le famiglie, con particolare attenzione ai casi in cui l’esclusione si è determinata per differenze minime di punteggio, e se intenda promuovere un piano straordinario di potenziamento dell’offerta educativa 0-3 nei territori dove si presenta un evidente squilibrio tra la domanda e l’offerta”.

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