Allarme nidi a Carpi, l’appello delle mamme

Sono in tutto una trentina, di Carpi, dipendenti o con partita Iva, tutte trentenni con uno o più figli e i genitori che lavorano. Hanno un minimo comune denominatore: “siamo rimaste fuori dalle graduatorie comunali”

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“Si lavora per promuovere eventi e iniziative culturali ma nella quotidianità ci serve un posto all’asilo nido. Siamo famiglie giovani, siamo il futuro di questa città, dateci ciò che ci serve per rimanere a vivere qui” è l’appello del gruppo di mamme, in tutto una trentina, di Carpi, dipendenti o con partita Iva, tutte trentenni con uno o più figli e i genitori che lavorano, rimaste escluse dai servizi educativi 0-3 anni gestiti dal Comune di Carpi. Hanno un minimo comune denominatore: “siamo rimaste fuori dalle graduatorie comunali”.

Secondo i loro calcoli, sono 320 circa i bambini della sezione piccoli/medi che hanno richiesto l’accesso all’asilo nido ma solo un centinaio (ogni sezione accoglie quindici bambini) ha ottenuto il posto in uno dei cinque asili comunali o in uno dei quattro privati convenzionati.

“Qualche anno fa esisteva un sesto asilo nido comunale in via Nicolò Biondo, l’unico al servizio di chi abita in centro storico, ma lo hanno chiuso per destinare gli spazi allo Scubidù, il centro giochi dove i bambini possono andare con i genitori. Contestualmente non è stato aperto un asilo nido in un’altra struttura comunale”.

Non avendo ricevuto la mail con l’assegnazione di un posto al nido, quando le famiglie hanno scritto all’ufficio scolastico dell’Unione Terre d’Argine per capire se c’era ancora qualche speranza, hanno realizzato l’amara realtà: i posti erano stati assegnati a chi aveva ottenuto un punteggio tra 132 e 66 punti. “Siamo rimasti fuori di un punto, avendo ottenuto un punteggio di 65, ma come noi altre dieci famiglie hanno 65 punti: per l’Unione Terre d’Argine, a parità di punteggio, si considera l’Isee e se c’è parità di punteggio e di Isee, si va al sorteggio”.

Alla fine, per avere un posto all’asilo nido, le giovani famiglie alle prese con il mutuo della casa comprata a Carpi e con stipendi nella media, sono costrette ad accedere alle strutture private, pagando (quando va bene) per un part time quasi 600 euro al mese. “A differenza di chi, non avendo i genitori in zona, ha un accesso garantito all’asilo nido comunale con il ricalcolo della rata sulla base dell’Isee”.

E non ci sono più posti nemmeno negli asili privati. “Io mi sono messa subito al telefono quando ho saputo dell’esclusione di mio figlio e sono riuscita a trovare un posto. Succede che molti genitori a inizio anno hanno versato la caparra al nido privato per garantirsi un posto e, contestualmente, hanno fatto domanda per accedere al servizio comunale. In caso di esclusione, si erano assicurati comunque il posto al nido privato”. Nel gruppo, ci sono mamme al secondo figlio che non sono riuscite a trovare un posto nell’asilo nido comunale del primo figlio e nemmeno negli asili privati. Non sanno come fare.

A fronte del calo demografico, come è possibile che non ci siano posti sufficienti? “C’è una maggiore richiesta da parte delle famiglie ma è stata eliminata la possibilità di inserire i bambini al nido in corso d’anno. Le domande potevano essere presentate esclusivamente nel periodo dal 28 marzo al 28 aprile e hanno dovuto fare richiesta anche i genitori di quei bambini che devono ancora nascere perché altrimenti avrebbero perso l’unica possibilità di presentare la domanda per accedere al servizio. Così, vi faccio un esempio, se il bambino nasce a luglio, considerando che si inizia a frequentare il nido a partire dai sei mesi, i genitori presentano un certificato di malattia e lo tengono a casa fino a gennaio quando ha raggiunto l’età utile per fare il suo ingresso al nido. Io le capisco queste famiglie ma noi mamme del gruppo ci stiamo interrogando perché per noi l’alternativa è rinunciare al lavoro almeno per due anni. In realtà vorremmo tutte tornare a lavorare”.

A differenza di Carpi, a Modena il Comune ha dettagliatamente rendicontato la situazione rilevando un calo delle domande di accesso all’asilo nido; la percentuale di copertura tra i posti messi a bando (819) e le domande presentate dai residenti (1.098) a Modena è pari al 75 per cento.

 

 

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